656 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Gli acquedotti colabrodo di Roma: perdono acqua da giorni e nessuno li ripara

Perdite e rotture nelle condutture e nelle tubature degli acquedotti di Roma. Secondo il Codacons per gli sprechi d’acqua ogni famiglia romana paga 95 euro all’anno. Ma il prof Napolitano avverte: “Ricerca di perdite in atto, ma per vedere risultati ci vogliono mesi se non anni”.
A cura di Enrico Tata
656 CONDIVISIONI
Immagine

Le tubature e i condotti di Roma fanno letteralmente acqua da tutte le parti. I problemi idrici della città, pronta a misurarsi con il piano di turnazione previsto da Acea, dipendono non solo dall'effettiva mancanza d'acqua dovuta alla siccità, ma anche dalle condizioni di un acquedotto vecchio e pieno di perdite. Come, per fare alcuni esempi documentati dalle telecamere di Fanpage.it, in via  Bernardino Ramazzini, in zona Colli Portuensi, via Famagosta, quartiere Prati, praticamente dall'altra parte della città, e in via del Vascello a Monte Verde vecchio. Zampilli, pozzanghere e rivoli d'acqua ci sono da giorni, ma nonostante le segnalazioni dei cittadini nessuno ripara le perdite. I vigili del fuoco e la polizia municipale vanno a controllare, ma i lavori sulle tubature devono essere effettuate dai tecnici di Acea. I pompieri possono solo verificare la stabilità e l'integrità del manto stradale e, in caso, transennare l'area per evitare incidenti.

Secondo il Codacons le tubature vecchie costano 95 euro all'anno ai romani

Secondo Carlo Rienzi, presidente del Codacons, i cittadini della Capitale "pagano un conto salato per le tante falle e perdite in condotti e tubature, con una dispersione d’acqua che nella sola capitale raggiunge quota 45 per cento e, in base ai calcoli del Codacons, costa una media di 95 euro annui a famiglia sulle bollette idriche". Tra l'altro l'associazione per la tutela dei cittadini ha deciso di denunciare alla procura di Roma la Regione Lazio per la decisione del presidente Nicola Zingaretti, che ha ordinato ad Acea di interrompere i prelievi d'acqua dal Lago di Bracciano. Secondo il Codacons potrebbero esserci gli estremi per un abuso di atti d'ufficio.  “Privare 1,5 milioni di romani di un servizio primario come l’acqua addirittura per 8 ore al giorno configura una pesantissima lesione dei diritti dei consumatori. Questo perché gli utenti di Roma A fronte di sprechi d‘acqua immani i cui costi ricadono interamente sui consumatori, privare i cittadini del servizio idrico rappresenta una scelta inaccettabile, sulla quale la Procura dovrà ora fare luce”, spiega Rienzi.

Ma il prof sostiene: "Sulla dispersione si vedono risultati dopo anni"

“Il tasso del 45 per cento di dispersione idrica è veramente alto. In Italia ci sono anche città che arrivano a dati oltre il 60 per cento, ma siamo di fronte a un numero alto”, spiega a Fanpage.it il professor Francesco Napolitano, professore ordinario di Costruzioni Idrauliche all'Università la Sapienza di Roma. “Tutti i gestori del settore idrico sono in grossa difficoltà nel manutenere impianti vecchi di 30, 40 o 50 anni, già da giugno si è messo in campo un piano speciale di ricerca delle perdite e sono stati controllati molti manufatti sulla rete di distribuzione principale". Ma, dice il professore, per vedere risultati in questo senso ci vogliono “mesi se non anni. Un piano di perdite serio comporta un monitoraggio continuo, la sostituzione delle tubazioni".

656 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views