34 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Da Commodo a Diocleziano, “L’età dell’angoscia”: la mostra sulla crisi dell’Impero

La mostra è in programma ai Musei Capitolini dal 28 gennaio al 4 ottobre.
A cura di Enrico Tata
34 CONDIVISIONI
Immagine

Una mostra ai Musei Capitolini per raccontare gli anni della crisi dell'Impero romano. Sconvolto da guerre civili, crisi economiche, la crisi spirituale, le carestie e le epidemie e gli attacchi ai confini da parte dei barbari. Ad astrologi, indovini ed oracoli gli uomini e le donne del tempo ripetevano frequentemente le stesse domande: “mi ridurrò a mendicare?”, “avrò il mio salario?”, “sarò venduto schiavo?”. La speranza di un futuro più sicuro era talmente diffusa e pressante da alimentare in chiunque quella che gli storici dell'antichità chiamano un'aspettativa di salvezza, legata in primo luogo alla figura dell'imperatore, in teoria garante della giustizia, della sicurezza militare dell'impero e anche suprema autorità religiosa.

L'esposizione si chiama“L’Età dell’Angoscia. Da Commodo a Diocleziano  (180-305 d.C.)”, ed è in programma dal 28 gennaio al 4 ottobre. Il titolo della mostra, che si sofferma sui profondi cambiamenti che segnarono il III secolo d.C.., trae spunto da un’opera di Eric Dodds intitolata “Pagani e cristiani in un’epoca di angoscia”, edita nel 1965, dedicata nello specifico proprio al III secolo d.C. Dodds era amico del poeta anglo-americano W.H. Auden, che nel ‘47 aveva pubblicato The Age of Anxiety, poema capace di mettere in luce il vuoto dell’esistenza nel periodo della seconda mondiale, caratterizzato dalla conversione o ritorno al Cristianesimo e dalla volontà di aderire a un credo religioso, da un «salto nella fede».
La mostra racconta la diffusa crisi spirituale e religiosa che in un clima di ansia generalizzata portò a un abbandono delle religioni tradizionali e all'adesione sempre più massiccia al culto di divinità provenienti dall'Oriente: Iside, Cibele, Mithra, Sabazio. Oltre a loro, naturalmente, Cristo.

Tra le opere più significative di questa epoca si segnalano il “ritratto colossale di Probo” o il “busto di Decio” dei Musei Capitolini, la straordinaria “statua bronzea di Treboniano Gallo” del Metropolitan Museum of Art di New York, le statue di privati come filosofi dalla Villa di Dioniso a Dion. Eccezionale il prestito di tre statue maschili a figura intera, dal Seicento ospitate nel Casino del Bel Respiro della Villa Doria Pamphilj a Roma ( “Statua di togato”, “Statua di cacciatore” e “Statua in nudità”).

34 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views