Comunali Roma 2016, Renzi punta su Giachetti: “E’ romano e… romanista”
Roberto Giachetti è il nome di Matteo Renzi per Roma. Il candidato sindaco della Capitale del Partito democratico alle prossime elezioni comunali verrà deciso con le primarie, giura il presidente del Consiglio e segretario del partito in un'intervista RepubblicaTv. Ma aggiunge anche: "Secondo me Giachetti conosce Roma meglio di chiunque altro, ha fatto il capo di gabinetto e ha fatto uno sciopero della fame per la legge elettorale. Lui è romano e…romanista". Giachetti si presenterà quindi alle primarie? "Bisogna chiederlo a lui, che deciderà se candidarsi o no", si smarca Renzi. Ma ormai l'intenzione di puntare sul vice presidente della Camera, Renziano doc, sembra quasi certa. Resta da capire chi potrebbero schierare le altre aree del partito romano, dai seguaci dell'ex sindaco Marino, agli ex popolari e alla sinistra del partito. Intanto per sabato alle 16 alle Officine Fotografiche in via Libetta è in programma l’iniziativa "Ricucire Roma" ideata da alcune donne del Pd romano: Cristiana Alicata, che con Marino si schierò nel 2009 alle primarie con Bersani e Franceschini, e ora renziana di ferro, i due ex assessori Marta Leonori ed Estella Marino, fedeli al sindaco fino all'ultimo, l’ex presidente del consiglio comunale, Valeria Baglio e l’ex consigliera Erica Battaglia, vicina alla sinistra del Partito.
Giachetti, una vita da radicale
Roberto Giachetti conosce Roma e la sua amministrazione fin dai primi anni '90, quando, dopo un passato di militanza tra i Radicali, fu Capo della Segreteria e Capo del Gabinetto del sindaco Francesco Rutelli fino al 2001. Da quell'esperienza, insieme con Rutelli, fu uno dei fondatori della Margherita ed è stato coordinatore romano del partito. Eletto come deputato prima nelle fila della Margherita, poi con l'Ulivo, nel 2008 fu un convinto sostenitore dell'idea del Partito democratico di Veltroni. Prima della riforma elettorale varata dal governo Renzi, Giachetti ha fatto uno sciopero della fame durato oltre 123 giorni affinché venisse abrogato il Porcellum ideato da Calderoli.