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Castel Gandolfo, trovati nel lago 18 ordigni bellici della Seconda Guerra Mondiale

Continuano le operazioni dei palombari della Marina Militare coordinati con gli artificieri dell’Esercito. Grazie alla segnalazione di un residente, sono stati trovati 18 ordigni bellici nel lago Albano e fatti brillare in una zona disabitata. Da inizio anno sono circa 16.029 i residuati di guerra neutralizzati dai mari, fiumi e laghi italiani.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto della Marina Militare
Foto della Marina Militare

Diciotto ordigni bellici sono stati recuperati dal lago di Castel Gandolfo, nella zona dei Castelli Romani. Dopo i ritrovamenti di ieri a Bracciano, continuano le operazioni dei palombari del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) della Marina Militare e degli artificieri del 6° Regimento Pionieri dell’Esercito negli specchi d'acqua laziali, per rimuovere i numerosi esplosivi antichi, spesso scoperti dai cittadini. Grazie alla segnalazione di un residente della presenza di probabili manufatti, la Prefettura di Roma ha richiesto un intervento di bonifica d'urgenza dell'area interessata. Questa operazione rappresenta una delle tante attività che i Reparti Subacquei della Marina conducono a salvaguardia della pubblica incolumità in moltissimi porti e coste italiane, svolgendo manovre ad alto rischio, con l'obiettivo di garantire la sicurezza sia per i turisti che si trovano in acqua e sulla spiaggia, sia per la navigazione. Lo scorso anno, hanno recuperato e distrutto un totale di 12.400 ordigni esplosivi bellici, mentre da gennaio 2017 sono circa 16.029 i residuati di guerra neutralizzati dai mari, fiumi e laghi italiani e sono stati rimossi migliaia di proiettili di calibro inferiore ai 12,7 millimetri.

Lago di Castel Gandolfo: recuperati ordigni bellici

Ricevuta la chiamata, i palombari sono giunti subito operativi sul posto. Si sono immersi nel bacino e sono andati alla ricerca dei manufatti segnalati. Gli oggetti erano a 10 centimetri di profondità, sul fondale del lago: 9 granate da 45 millimetri per mortaio Brixia, 8 spolette per bombe da mortaio e 1 bomba da mortaio da 81 millimetri, tutti risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Gli ordigni recuperati dagli operatori di Comsubin sono stati passati in consegna agli artificieri dell'Esercito che provvederanno alla loro distruzione.

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