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Amava Napoli, Roma lo accolse. La Capitale piange Pino Daniele

Il cantautore napoletano ha vissuto per anni a Roma insieme alla moglie, Fabiola, in un appartamento nel quartiere Prati. Poi comprò una villa sul mare, a Sabaudia, a sud della Capitale. L’assessore capitolino Marinelli: “Pino Daniele, da napoletano aveva un legame speciale con Roma e la nostra città lo ha sempre amato e accolto per i suoi concerti con affetto e ammirazione”.
A cura di Enrico Tata
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Amava Napoli. Da morire. Quei vicoli, quell'odore di caffè e di mare. Ma aveva scelto di andare via, Pino Daniele. Si era trasferito a Roma, per lavoro. E nella Capitale, all'ospedale Sant'Eugenio, è morto. Un infarto l'ha portato via la scorsa notte. Aveva deciso di vivere a Roma perché "per noi che venivamo da Napoli, la città era un’opportunità, tra concerti, turni nelle sale di registrazione e orchestre. Lo stesso De Filippo andò via da Napoli perché… non trovava sul sillabario la parola "attore". Invece a Roma ha trovato la possibilità di poter lavorare in teatro e di confrontarsi con altri artisti, come lo stesso Totò”, aveva raccontato il cantautore napoletano. Proprio nella Capitale, nel '92, incontra quella che sarebbe diventata la sua seconda moglie: Fabiola, romana, faceva la modella. Si conoscono nella casa romana di Massimo Troisi. Da allora non si sono più lasciati, si sono sposati e hanno avuto tre figli. Una vita passata in un appartamento nel quartiere Prati, a pochi passi da San Pietro, poi una villetta a Sabaudia, sul mare. Prima di trasferirsi definitivamente in Toscana.

Lei, Fabiola, aveva un'altra spiegazione sul perché Pino Daniele avesse lasciato Napoli: “Torniamo solo per un concerto, o altri impegni di lavoro. Fa parte della sua vita, ma Pino certe cose del passato le evita. Perché è una città che logora. È possessiva, passionale, esagerata. Il fan napoletano è diverso da chiunque altro: ti deve toccare, sentire… E questo, dopo un po’, toglie il fiato”.  Il dolore, quello per la morte dell'artista napoletano, coinvolge tutta la città di Roma, “colpisce tutti i romani”, dice l'assessore capitolino alla cultura Giovanna Marinelli. “Pino Daniele, da napoletano aveva un legame speciale con Roma e la nostra città lo ha sempre amato e accolto per i suoi concerti con affetto e ammirazione. La sua morte, avvenuta nella capitale ha suscitato cordoglio tra tutti i cittadini. Sono convinta che saranno in moltissimi ai funerali che si terranno nella nostra città”, è il cordoglio dell'assessore. E tanti romani oggi, con mazzi di fiori e bigliettini, hanno fatto la fila davanti l'obitorio dell'ospedale Sant'Eugenio sperando di potergli dare l'ultimo saluto. “Io e mia moglie siamo cresciuti con le sue canzoni – ricorda Augusto, un pensionato – per noi è sempre stato un idolo. Appena abbiamo saputo della sua scomparsa ci siamo precipitati qui”. Tra i fan anche una signora che, incrociando Sara, figlia del cantautore, le ha regalato un cartoncino giallo con un disegno realizzato dalla sua bambina di 5 anni. "Nella nostra famiglia siamo tutti fan di tuo padre – ha detto alla ragazza – mia figlia stamattina ha voluto fare un disegno per lui".

Pino Daniele, lutto anche a Formia e Sabaudia

A Formia negli anni '80 aveva aperto gli studi registrazione Bagaria. Lì incise alcuni dei suoi successi più grandi. Poi negli anni 90 comprò una villa tra le dune di Sabaudia. Fino alla decisione di venderla e di comprare una casa in Toscana: "Eravamo stufi dei paparazzi", ha raccontato la moglie Fabiola. “Un poeta che amò questa terra”: con queste parole l’assessore alla Cultura di Formia Maria Rita Manzo ricorda Pino Daniele. “Se ne va un grande artista. Un uomo del sud che a Formia ha messo radici e lasciato l’impronta del suo straordinario talento. Formia – aggiunge – imparò a conoscerlo quando si trasferì in città con la famiglia. Era un uomo riservato ma di grande e profonda umanità. Ricordo la sala prove allestita a Vindicio e poi in via De Gasperi, le amicizie, l’esperienza dei figli al Liceo. C’è anche un po’ di Formia nel suo mondo fatto di note e poesia".

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