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A Roma una nuova cupola con Casamonica, ‘ndrangheta e camorra: sequestri per 25 milioni

Tra i beni sequestrati c’erano 10 immobili, 43 società individuali, 45 aziende commerciali e cooperative, 30 veicoli e 68 conti correnti bancari. Sigilli ai bar “Pio Er Caffè” e “l’Hostaria Sora Franca”, entrambi a pochi passi dal Vaticano.
A cura di Enrico Tata
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"Un nuovo gruppo criminale trasversale, comprendente esponenti della ’ndrangheta, della camorra e dei Casamonica, che si accordano formando di fatto una società d’interessi illeciti, finalizzata a riciclare nella città di Roma i rispettivi profitti". Così viene definita dalla Questura la nuova cupola criminale romana a cui oggi sono stati sequestrati beni per 25 milioni di euro. In particolare si tratta di 10 immobili, 43 società individuali, 45 aziende commerciali e cooperative, 30 veicoli e 68 conti correnti bancari. Sigilli ai bar "Pio Er Caffè" e "l'Hostaria Sora Franca", entrambi a pochi passi dal Vaticano e poi una trattoria a Trastevere. Sequestrati anche una palestra e un negozio di calzature riconducibili ai Casamonica a Ciampino. Per quanto riguarda le aziende c'è una ditta di somministrazione di cibi e bevande con sede a Parla e soprattutto la Serrmac S.A.S., acquisita in seguito al fallimento, che per anni è stata considerata un'eccellenza italiana nel mondo e si occupa di costruzione di trapani a colonna e maschiatrici. Ha sede a Budoia (Pordenone).

Le indagini: "Una vera e propria joint-venture criminale"

Dalle indagini, fa sapere la polizia, emerge "una vera e propria joint-venture criminale, eletta a sistematica fonte di profitto, attorno alla quale ruotano oltre al menzionato traffico di stupefacenti altre illecite attività, quali usura, estorsioni, riciclaggio, falso, svolte anche in modo autonomo da ciascun proposto".

Il provvedimento ha interessato anche le province di Avellino, Benevento, Caserta, Frosinone, Grosseto, Milano, Parma, Perugia, Pordenone, Reggio Calabria, Torino e Treviso. I beni sequestrati sono riconducibili a  Francesco Filippone, Alessandro Bottiglieri, Rocco Camillò, Marcello Giovinazzo, Salvatore Casamonica, Michele Mercuri, Francesco Calvi, Emanuele Lucci e Roberto Cicivelli. "Tutti i soggetti – scrive la questura – coinvolti, dall’elevato spessore criminale, emergono a più riprese in alcune attività investigative svolte da diversi organi inquirenti (Procura della Repubblica di Palmi, Procura DDA di Reggio Calabria, DDA di Milano e DDA di Roma) a partire dagli anni ‘90 e sino all’anno 2014, per delitti di particolare gravità, commessi anche in forma associativa, quali traffico e spaccio di stupefacente del tipo cocaina, proveniente dalla Calabria e destinata al mercato romano".

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