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Spaccio tra le statue dei leoni. Sembra un episodio di Gomorra ma è il Prenestino

Prenestino, i poliziotti insospettiti dal via-vai di gente fanno irruzione in una sala giochi piuttosto vistosa (con due leoni dorati in cartongesso all’ingresso): cocaina e soldi tra telecamere di videosorveglianza, porte blindate e pusher.
A cura di Redazione Roma
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La fiction prende spunto dalla realtà o viceversa? Quando i poliziotti del commissariato Prenestino si sono trovati davanti ad una piazza di spaccio in una sala giochi in zona Roma Est  hanno pensato di essere in una puntata della serie tv "Gomorra".

Quattro telecamere di videosorveglianza esterne, due porte blindate con apertura elettronica, azionata dall'interno, due statue dorate raffiguranti leoni ai lati dell'ingresso ed un particolare: il via vai di persone soprattutto nelle ore notturne che, per entrare, dovevano citofonare. Insospettiti, gli agenti del Prenestino hanno effettuato diversi servizi di osservazione fino a riscostruire il modus operandi: gli spacciatori all'interno si alternavano con turni garantendo, con orario continuato 24 ore su 24 il rifornimento della sostanza stupefacente a tutti i "clienti"; l'ingresso, sorvegliato e protetto serviva per evitare "visite inaspettate".

Tutti elementi che hanno consentito ai poliziotti della squadra investigativa di far scattare il blitz riuscendo ad eludere tutti i dispositivi. Sorpreso C.Z., all'interno di una stanza adibita ad ufficio, gli agenti hanno rinvenuto su una scrivania diversa cocaina, suddivisa in 223 involucri già pronta per essere venduta, 1.455 euro in contanti ed un'agenda con nomi e cifre. Verifiche sufficienti per mettere le manette al 26enne originario di Casablanca che dovrà rispondere di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e a porre sotto il vincolo del sequestro i locali dell'attività commerciale.

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