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Roma, la targa dedicata a Ciro Esposito non è stata rubata: sarà restaurata

Due giorni fa qualcuno aveva imbrattato con della vernice rossa la targa in memoria di Ciro Esposito, l’ultras del Napoli ferito a morte da Daniele De Santis, condannato due settimane fa a 26 anni di reclusione. Ieri la targa è stata rubata.
A cura di En.Ta.
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Aggiornamento: nelle ultime ore si è fatta chiarezza sulla rimozione della targa dedicata a Ciro Esposito. Sulla pagina Facebook dell'Associazione Ciro Vive è stato comunicato come "la ladipe in memoria di Ciro è stata rimossa da un ragazzo che la sta ripulendo per poi ricollocarla al suo posto. Vi chiediamo di stare tranquilli che tutto ritornerà a posto. Grazie anticipatamente a tutti".

È sparita la targa dedicata a Ciro Esposito a Tor di Quinto a Roma, sistemata proprio nel luogo dove il tifoso del Napoli fu ferito gravemente da un colpo di pistola per poi morire in ospedale.  "La lapide in memoria di Ciro Esposito non solo è stata imbrattata purtroppo l'hanno anche fatta sparire… ricordatevi non si cancella la memoria di una persona", si legge in un post della pagina Facebook dell'Associazione Ciro Vive. I vigili urbani ieri avevano ipotizzato alle telecamere di Fanpage.it che la targa potesse essere stata rimossa per pulirla ma così, stando a quanto dice l'Associazione, non sembra essere.

Rubata la targa per Ciro: c'è un collegamento con la condanna di De Santis?

Due giorni fa qualcuno aveva ricoperto la targa con vernice rossa, un gesto che arriva due settimane dopo la sentenza dei giudici nei confronti di Daniele De Santis, l'ultras della Roma accusato dell'omicidio di Ciro Esposito e condannato a 26 anni di reclusione. Per i giudici, De Santis è colpevole di aver sparato e ferito gravemente Esposito nel pomeriggio del 3 maggio 2014 nei pressi dello Stadio Olimpico dove si sarebbe disputata dopo qualche ora la finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Esposito morì poi in ospedale il 25 giugno 2014, dopo un mese di agonia. Dopo la sentenza la madre di Ciro, Antonella Leadri, ha dichiarato: "La pena inflitta è congrua e giusta, per De Santis non provo odio perché l'ho perdonato". Ora, dopo due settimane dalla sentenza, arriva la notizia della sparizione della lapide in memoria dell'ultras napoletano. Ancora non ci sono ipotesi su chi possa essere stato a imbrattare e poi a rubare la targa, ma il sospetto che ci possano essere collegamenti con la sentenza nei confronti di Daniele De Santis è forte.

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