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Le 10 frasi indimenticabili di Alberto Sordi

Esattamente venti anni fa, il 24 febbraio 2003, Roma e il cinema davano l’ultimo saluto ad Alberto Sordi, uno dei più grandi interpreti del nostro Paese e rappresentante della romanità in Italia e nel mondo. Ecco 10 frasi che lo ricordano, tratte da alcuni dei suoi film più belli.
A cura di En.Ta.
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Il 24 febbraio 2003 Roma e il cinema davano l'ultimo saluto ad Alberto Sordi, uno dei più grandi interpreti del nostro Paese e rappresentante della romanità in Italia e nel mondo. Ecco 10 frasi che lo ricordano, tratte da alcuni dei suoi film più belli.

1# La grande guerra

“Io non so niente! Se lo sapessi ve lo direi! Io sono un vigliacco, lo sanno tutti!”. A parlare è Oreste Jacovacci, il personaggio interpretato da Alberto Sordi ne “La Grande Guerra” di Mario Monicelli. Lui, romano, e Giovanni Busacca (Vittorio Gassman) vengono arruolati per combattere la prima Guerra Mondiale.

2# Il vigile

“È meglio che ti ci abitui da piccolo alle ingiustizie, perché da grande non ti ci abitui più!”, è l'invito che il “pizzardone” romano Otello Celletti rivolge al figlio ne “Il vigile” di Luigi Zampa (1960).

3# Un borghese piccolo piccolo

“Ricordati che in questo mondo basta fare sì con gli occhi e no con la testa, che c'è sempre uno pronto che ti pugnala nella schiena”. Un altro dialogo con il figlio. Questa volta a parlare è Giovanni Vivaldi, il “Borghese piccolo piccolo” di Mario Monicelli (1977).

4#Il marchese del Grillo

“Mi dispiace. Ma io so io e voi non siete un cazzo”. È la citazione più famosa de “Il Marchese del Grillo” (1981). Onofrio Del Grillo si rivolge così ai poveracci della taverna che veranno arrestati. Si tratta di una citazione di "Li soprani der monno vecchio" di Giuseppe Gioacchino Belli.

5# Un americano a Roma

“Maccaroni! …uhm… maccaroni! Questa è robba da carettieri. Io nun mangio maccaroni, io so' americano". Ma la tartina di pane con yogurt, marmellata e mostarda lo disgusta, e quindi: "Puah! … Ammazza che zozzeria, ahò! … Macaroni … m'hai provocato e io te distruggo, maccaroni! I me te magno! Questo o damo ar gatto! Questo ar sorcio, co questo ce ammazzamo e cimici”. Semplicemente una delle battute più famose del cinema italiano. Un americano a Roma (1954) diretto da Steno.

6# Borgorosso Football Club

"Siamo tutti del Borgorosso rosso rosso rosso rosso. Bianconeri del Borgorosso, Borgorosso Football Club. Bianconero è dipendente del Benito Presidente, presidente del Borgorosso rosso rosso Football Club". È la prima strofa dell'indimenticabile inno del Borgorosso Football Club, cantato dal presidente Benito Fornaciari.

7# Il Tassinaro

"Ma che, noi italiani ve imponemo a voi forse una trasmissione in televisione de nome Valmontone, Portogruaro, Gallarate? Perché voi ce dovete rompe li cojoni con ‘sto ‘Dallas'?".  La lite con i turisti americani nel film "Il Tassinaro" (1983).

8# I Vitelloni

"Lavoratori! Lavoratori della malta! Prrrr…". Se la scena dei "maccheroni" è quella più famosa, al secondo posto c'è sicuramente questo sberleffo del "vitellone" Sordi nei confronti di un gruppo di operai a cui rivolge anche il gesto dell'ombrello. Tratto da "I vitelloni" (1953), diretto da Federico Fellini

9# Nell'anno del signore

"Popolo, ma che te sei messo in testa? Ma che vuoi? Vuoi comanna' te? E chi sei? Sei papa? Sei cardinale? O sei barone? Ma se non sei manco barone chi sei? Sei tutti l'altri! E tutti l'altri chi so'? Rispondi! Rispondi a me, invece di assalta' i castelli! So' li avanzi de li papi, de li cardinali, de li baroni, e l'avanzi che so'? So' monnezza! Popolo, sei ‘na monnezza! E vuoi mette' bocca?“.  Il frate Sordi si rivolge così al popolo che protesta nella Roma dell'800 governata dal Papa Re. Tratto da "Nell'anno del signore" (1969) diretto da Luigi Magni.

10# Alberto Sordi

Una delle frasi che meglio descrive Albertone: "La nostra realtà è tragica solo per un quarto: il resto è comico. Si può ridere su quasi tutto".

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