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Il Coronavirus mette in ginocchio Atac: “Crisi irreversibile dietro l’angolo”

In un mese Atac ha già perso 600mila euro, circa 20mila euro al giorno. La mancata vendita di biglietti ha già divorato l’utile realizzato nel 2019. “Se questa situazione andrà avanti e non ci sarà alcun intervento del Comune di Roma, nel giro di qualche mese l’azienda andrà in dissesto finanziario”, ha spiegato Natale Di Cola, Cgil Roma e Lazio.
A cura di Enrico Tata
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Bus mezzi vuoti a Roma
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Metro mezze vuote, autobus e tram deserti. In un mese Atac ha già perso 600mila euro, circa 20mila euro al giorno. La mancata vendita di biglietti ha già divorato l'utile realizzato nel 2019. "Se questa situazione andrà avanti e non ci sarà alcun intervento del Comune di Roma, nel giro di qualche mese l'azienda andrà in dissesto finanziario. Abbattere il costo del personale si può fare ed è stato fatto con il ricorso a ferie e cassa integrazione. Ma non basta", ha spiegato a Fanpage.it Natale Di Cola, segretario Cgil di Roma e del Lazio.

Atac, 4mila dipendenti in cassa integrazione

Atac continua a fornire il servizio di trasporto pubblico per la città di Roma, sebbene le corse siano state ridotte, ma ovviamente, causa le limitazioni agli spostamenti per contrastare la diffusione del coronavirus, i mezzi sono costantemente vuoti. La situazione non riguarda, si legge in un documento dell'azienda, macchinisti, operai, addetti ai parcheggi e portinai. Ma ha provocato, per esempio, una riduzione del 100 per cento del lavoro dei controllori dei biglietti, del 30 per cento dei quadri e del 60 per cento degli addetti alla biglietteria. Chi può andare in ferie, ci andrà, ma la copertura è elevata solo per solo per i quadri e il monte ore residuo è poco rilevante per tutte le altre categorie. In 4mila andranno in cassa integrazione e la procedura è già cominciata.

"Contatto quotidiano con Regione, il Comune non ci parla"

"C'è la cassa integrazione, sono stati chiesti sacrifici a cittadini e lavoratori. Ora ci aspettiamo che le istituzioni facciano il loro dovere e non si può perdere tempo. Sarebbe davvero sarebbe paradossale che i lavoratori facciano sacrifici, che si stia provando a rilanciare l'azienda e adesso, per un'emergenza che non ha nulla a che vedere con l'azienda, ci trovassimo in una situazione che potrebbe mettere a rischio attività e futuro dell'azienda", ha spiegato Di Cola. "Con la Regione abbiamo un contatto quotidiano, ma il Comune di Roma con noi non vuole dialogare. Abbiamo scritto una lettera a entrambe le istituzioni per chiedere di convocarci e chiedere e trovare insieme soluzioni. Ancora non abbiamo avuto confronto con l'assessore capitolino ai Trasporti, Pietro Calabrese. Noi stiamo chiedendo rassicurazioni, ma atti al momento non ce ne sono".

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