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Virginia Raggi è salva, il tribunale respinge il ricorso sul contratto: è eleggibile

Il tribunale civile di Roma ha respinto il ricorso sul contratto firmato dalla sindaca di Roma, che disponeva una penale di 150mila euro da pagare in caso di violazione del codice etico del Movimento 5 Stelle.
A cura di Enrico Tata
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Virginia Raggi era eleggibile e quindi non dovrà dimettersi. Il tribunale civile di Roma ha respinto il ricorso sul contratto firmato dalla sindaca di Roma, che disponeva una penale di 150mila euro da pagare in caso di violazione del codice etico del Movimento 5 Stelle. Una circostanza che, secondo l'avvocato Venerando Monello, fa di questo codice etico un vero e proprio contratto. Il legale aveva per questo presentato ricorso, che è stato respinto sia nella parte in cui si chiedeva la nullità del contratto, sia sulla questione della presunta inelegibilità della sindaca Raggi.

Il ricorso "sponsorizzato" dalle deputate Pd

Il contratto firmato dalla sindaca era stato pubblicato integralmente da due parlamentari del Partito democratico, Monica Cirinnà e Stella Bianchi. Secondo le deputate sussistevano "tutti gli elementi non solo perché il tribunale dichiari la nullità del contratto, ma anche per la dichiarazione di ineleggibilità della stessa Raggi, che a questo punto farebbe meglio a lasciare volontariamente la poltrona prima che a costringerla sia una sentenza”.

I giudici non si esprimono sulla validità del contratto

Secondo i giudici la sottoscrizione del contratto è tra i casi di ineleggibilità previsti dalla legge. In più la corte ha rilevato che per quanto riguarda la domanda di nullità sul contratto, l'avvocato Monello non "titolare di un interesse ad agire". Monello è stato condannato a pagare 12mila euro di spese legali. Il tribunale, quindi, non si è espresso sulla validità del contratto firmato da Virginia Raggi. "Tale domanda non rientra in questo particolare tipo di azione", si legge nella sentenza della corte.

Raggi: "Tanto rumore per nulla"

"Tanto rumore per nulla", è il commento di Virginia Raggi sul blog di Beppe Grillo. "Dopo la batosta elettorale a Roma, il Pd ne subisce un'altra in Tribunale. Il giudice non ha accolto la richiesta con la quale i dem cercavano di ribaltare il risultato delle urne che ha visto il M5S vincere", continua la prima cittadina della Capitale. "Speravano di rendere nulla la nostra vittoria, paragonando la stipula del Codice di comportamento del M5S ad un accordo di una associazione segreta. Non sanno più cosa inventare. Il problema è che non riescono ad accettare la sconfitta ed il fatto che stiamo riportando la legalità. Quando abbiamo vinto le elezioni, abbiamo assicurato che avremmo rispettato gli impegni con i cittadini. Questo è lo spirito del M5S. L'impegno l'abbiamo preso con voi e lo rispetteremo sempre.

La sentenza integrale

Davide Casaleggio: "Nessun contratto tra Raggi e Casaleggio Associati"

"Lo dico chiaramente: non esiste alcun contratto tra il Sindaco di Roma, Virginia Raggi e Casaleggio Associati. E sarebbe assurdo che ci fosse. Il contratto che per mesi in tanti hanno citato e pubblicato non è stato nemmeno letto. Nel documento vengono nominati Beppe Grillo e lo scomparso Gianroberto Casaleggio, nel loro ruolo di garanti del Movimento 5 Stelle". Così Davide Casaleggio in un post su Facebook. "Da mesi si continua a martellare l’idea che qualche misterioso potere di una società privata decida per la città di Roma. Mi spiace deludere qualcuno, ma non è così", scrive.

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