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Virginia Raggi a Palazzo Chigi: in ballo 300 milioni del salario accessorio e il bilancio

Oggi per Virginia Raggi la prima volta a Palazzo Chigi con l’incontro con il sottosegretario De Vincenti. Oggetto della discussione i 300 milioni di euro di salario accessorio che il Campidoglio dovrebbe restituire e i trasferimenti a Roma Capitale in vista del bilancio 2017.
A cura di Valerio Renzi
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Oggi per Virginia Raggi la prima volta a Palazzo Chigi e il primo incontro ufficiale con il Governo. Alcuni giorni fa la sindaca di Roma aveva annunciato: "Presto incontrerò Renzi". Per ora l'interlocuzione ha previsto solo la partecipazione di Claudio De Vincenti, sottosegretario alla presidenza del consiglio. Raggi si è recata al tavolo accompagnata dall'assessore al Bilancio Andrea Mazzillo, dal direttore del personale capitolino Raffaele Marra e dal ragioniere generale del Campidoglio Stefano Fermante.

Al centro della discussione i 300 milioni di euro pagati dal 2008 al 2012 da Roma Capitale ai propri dipendenti sotto forma di salario accessorio, la cui erogazione è stata messa sotto la lente d'ingrandimento dagli ispettori del ministero delle Finanze quando Ignazio Marino era sindaco. Una cifra quella legata al salario accessorio che il Campidoglio, in questa fase così delicata sotto il profilo del bilancio, non si può certo permettere di restituire. Non è escluso che a partire da oggi si intavoli una nuova trattativa tra comune di Roma e governo sulle risorse, in vista anche dell'approvazione del bilancio 2017 in aula Giulio Cesare.

Raggi: "Trovata soluzione sul salario accessorio"

"L'incontro è stato positivo, non sono state rilevate criticità sulla soluzione proposta dal Comune di Roma. Il pagamento del salario accessorio avverrà utilizzando – ha spiegato Raggi – un meccanismo che ci viene concesso visto che sono state fatte economie di gestione".

Questa la nota diffusa dal governo dopo l'incontro con la delegazione del Comune di Roma. "La prima cittadina e i suoi più stretti collaboratori hanno per prima cosa esposto la problematica del salario accessorio dei dipendenti comunali e le misure che l'amministrazione intende adottare con riferimento al recupero delle somme pregresse e alla gestione attuale del tema. Il sottosegretario ha ricordato che la questione rientra strettamente nell'autonomia decisionale e nella responsabilità dell'amministrazione comunale. La delegazione capitolina ha quindi illustrato le problematiche connesse alla gestione corrente del bilancio e al piano triennale per la riduzione del disavanzo del comune di roma previsto dalla legge. L'esecutivo ha invitato il Comune ad una verifica nella sede deputata ad affrontare tale problema che è il tavolo interistituzionale previsto dalla medesima legge e che già opera per monitorare l'attuazione del piano di rientro. Il tavolo si riunirà a breve per il monitoraggio sul primo semestre 2016".

I sindacati minacciano lo sciopero generale

I sindacati protestano perché i dipendenti del Campidoglio sono ancora in attesa di ricevere i premi per la produttività del secondo semestre 2015. "Da domani si inizieranno a raccogliere le adesioni dei dipendenti capitolini al ricorso per il recupero del salario accessorio non erogato, con un'azione legale promossa da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl Roma e Lazio. Le quote di produttività riferite al 2015, sospese dal prefetto Tronca e che la sindaca Raggi ad oggi non ha ancora sbloccato, erano previste dal già magro atto unilaterale dell'ex sindaco Marino.. Senza atti concreti insieme all'azione legale partirà la mobilitazione, senza escludere lo sciopero generale", fanno sapere i sindacati.

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