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Villa Sciarra a Roma: visita al parco verde immerso tra Trastevere e il Gianicolo

Tutto ciò che c’è da sapere su Villa Sciarra: come arrivare, orari e cosa fare e vedere in uno dei luoghi all’aperto più suggestivi della Capitale, nonostante il degrado degli ultimi anni.
A cura di Ida Artiaco
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Una delle fontane di Villa Sciarra a Roma (Wikipedia).
Una delle fontane di Villa Sciarra a Roma (Wikipedia)

Villa Sciarra è uno dei parchi pubblici di Roma, situato tra i quartieri Trastevere e Gianicolense. Anche se negli ultimi anni molti visitatori ne lamentano lo stato di profondo degrado e abbandono, resta uno dei luoghi più caratteristici per fare una passeggiata all'aria aperta o un pic-nic con gli amici e la famiglia, o semplicemente per godere di un angolo della Capitale in maniera gratuita e libera. Ecco, allora, tutte le informazioni per visitare il sito, dagli orari alle attività da fare e alle bellezze da vedere.

Come arrivare a Villa Sciarra

Villa Sciarra si trova per una parte sulle pendici del colle Gianicolo tra i quartieri di Trastevere e Monteverde Vecchio, addossata alle Mura gianicolensi. Vi si accede attraverso tre ingressi: via Calandrelli, via Dandolo e via delle Mura Gianicolensi. Per arrivarci con i mezzi pubblici si consiglia di utilizzare le linee di autobus 44 (da Montalcini a Teatro Marcello) e 75 (da Poerio a piazza Indipendenza). L'ingresso è gratuito, trattandosi di un parco pubblico. È aperto tutti i giorni tutto l'anno dall'alba al tramonto, nello specifico da ottobre a febbraio dalle 07:00 alle 18:00, da aprile ad agosto dalle 07:00 alle 21:00 e a settembre e a marzo fino alle 20:00.

Cosa fare e vedere a Villa Sciarra

Villa Sciarra è un luogo ideale soprattutto per fare passeggiate immersi nella natura. Entrando da via Calandrelli, accanto alla storica uccelliera in ferro, ormai caduta in disuso, un tempo adibita all'allevamento dei pavoni bianchi, vi è un'area giochi attrezzata per bambini e una per i cani, punto di ritrovo dei cittadini del quartiere. Molto famose sono poi le fontane che sono conservate all'interno del parco: c'è quella dei Satiri con il famoso biscione, stemma araldico della famiglia Visconti; quella di Diana ed Endimione e la Fontana Belvedere, realizzata nel 1912 su progetto dell'ingegnere Enrico Gennari. E ancora, la Fontana della Tartaruga e della Lumaca e quella delle Sfingi, raffigurante i quattro vizi capitali

Si segnala, poi, da non perdere il Casino Barberini, edificio centrale della villa, attualmente sede dell'Istituto italiano degli studi germanici. Dalla torretta del terrazzo, rimasta identica rispetto al disegno originario, si può vedere il panorama della città fino ai Colli Albani. Infine c'è la cosiddetta Esedra Arborea, un angolo molto scenografico dove in una siepe di piante sono state ricavate nicchie verdi nelle quali sono collocate statue raffiguranti i dodici mesi dell'anno.

Breve storia di Villa Sciarra

La storia di Villa Sciarra è talmente antica da affondare le sue radici in un'epoca antecedente a quella romana, quando in quella zona era situato un santuario consacrato alla ninfa Furrina. In quest'area, sorsero in seguito i famosi "Orti di Cesare", poi nel Cinquecento il terreno passò in mano a privati che vi fecero costruire un primo edificio. Dopo alterne vicende, la proprietà venne acquistata dalla famiglia Barberini, e precisamente di Cornelia Costanza Barberini, moglie di Giulio Cesare Colonna di Sciarra, sotto i quali la villa venne ingrandita, fino ad occupare tutta l'area del Gianicolo e di Monteverde. All'inizio del Novecento divenne di George Wurts, un americano appassionato di giardini, e sua moglie Henriette Tower, ricca ereditiera di Filadelfia. Alla sua morte, ne fece dono a Benito Mussolini, che a sua volta la consegnò nelle mani dei romani.

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