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Vigilante si toglie la vita, aveva paura di perdere il lavoro. L’addio in una lettera

Il corpo è stato ritrovato domenica all’alba in uno stanzino della stazione Barberini della metropolitana A di Roma.
A cura di Enrico Tata
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Si è chiuso in bagno nel gabbiotto riservato alle guardie giurate nella stazione Barberini della linea A della metropolitana e si è sparato un colpo di pistola sotto il mento. È morto così Ivan De Vitis, guardia giurata di 42 anni. È stato ritrovato all’alba di domenica mattina quando un’operatrice dell’Atac ha visto uscire un rivolo di sangue dallo stanzino. Secondo un primo esame, sembra che il quarantenne si fosse tolto la vita qualche ora prima mentre prestava servizio da solo nello scalo sotterraneo.

L’addio in due lettere drammatiche: una indirizzata al fratello, l’altra ritrovata in tasca. Era preoccupato per il suo lavoro, temeva di perderlo da un momento all’altro. La Città di Roma Metronotte, la società per cui lavorava, è stata coinvolta infatti in un'inchiesta della Dia che aveva comunicato alla Prefettura l'interdizione antimafia. La Prefettura di Roma a ottobre aveva quindi proceduto alla sospensione della licenza. Per questo Ivan si sarebbe tolto la vita. Guadagnava poco più di 1.200 euro al mese lordi e temeva di rimanere senza lavoro.

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