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Unioni civili, caos in aula: il voto slitta a domani

Un gruppo di una decina di giovani militanti di Fratelli d’Italia e Nuovo Centrodestra ha scavalcato il recinto che separa la platea dagli scranni dell’Assemblea e hanno esposto un grande cartello: “Maschio e femmina li creò”.
A cura di Enrico Tata
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Tensione e insulti questo pomeriggio in Assemblea capitolina, dove era in corso la discussione sulla delibera che istituisce il registro delle unioni civili a Roma. Un gruppo di una decina di giovani militanti di Fratelli d’Italia e Nuovo Centrodestra ha scavalcato il recinto che separa la platea dagli scranni dell’Assemblea. Al loro fianco si sono schierati i consiglieri Dario Rossin (Forza Italia), Lavinia Mennuni (Ncd) e Fabrizio Ghera (FdI-An), che hanno esposto un grande cartello: “Maschio e femmina li creò”, una citazione della Genesi. Le proteste sono scoppiate nel momento in cui l’Aula votava di prorogare a oltranza i lavori fino all’approvazione del testo, che invece poi è slittata a domani per mancanza di numeri. “Abbiamo consiglieri Pd che per problemi personali dovevano andare via. Inoltre il sindaco, che teneva a votare questa delibera consiliare importante, non era presente”, ha spiegato Fabrizio Panecaldo (Pd).

L'aula quindi tornerà a riunirsi domani mattina, mercoledì 28 gennaio, alle 10 per gli ultimi emendamenti, le dichiarazioni di voto e l'approvazione finale della delibera per l'istituzione del registro delle unioni civili di Roma. In Aula presenti anche diversi attivisti per i diritti civili. Tra di loro anche l'attrice Eva Grimaldi e Aurelio Mancuso, già presidente dell'Arcigay e componente della commissione nazionale di garanzia del Partito Democratico.

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