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Una torta monumentale per Santa Rosa, patrona di Viterbo

Una torta monumentale è stata realizzata da 17 imprese di panificatori e pasticceri per festeggiare Santa Rosa, la patrona di Viterbo. Al lavoro 25 artigiani che hanno realizzato un’opera gastronomica alta oltre 3 metri e pesante 700 chilogrammi. La torta sarà tagliata e servita durante la serata di giovedì 24 agosto.
A cura di Alessia Rabbai
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Foto LaPresse
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Una torta monumentale è stata realizzata da 17 imprese di panificatori e pasticceri della Cna di Viterbo e Civitavecchia. Al lavoro 25 artigiani che hanno investito, nella speciale opera, grande passione e professionalità. La torta è dedicata a Santa Rosa, la patrona tanto amata dai viterbesi. Sarà tagliata e servita durante la serata di giovedì 24 agosto, in occasione delle “Cene in piazza” San Lorenzo organizzate dal Sodalizio dei Facchini della Macchina di Santa Rosa.

La torta per la patrona di Viterbo

L'opera di gastronomia, date le dimensioni, può definirsi una vera e propria costruzione. Con un'imponente struttura di forma ottagonale, la torta è alta circa 3,5 metri e ha una base quadrata di 2,5 metri, con un peso complessivo di 700 chilogrammi. In cima, come la vera torre portata a spalla, è stata posta l'immagine di Santa Rosa. Ai suoi piedi, 18 gradini, su ognuno dei quali è posizionata una torta. Nelle decorazioni, l'opera presenta richiami al celebre palazzo dei Papi, alla fontana del Sepale di piazza Fontana Grande, ed è rappresentato lo stemma del Sodalizio dei Facchini. La Santa e lo stemma sono decorati con pasta di zucchero.

La macchina di Santa Rosa

Il trasporto della Macchina di Santa Rosa è una ricorrenza che accompagna la celebrazione religiosa in occasione delle festività della patrona di Viterbo. La memoria della Santa vissuta nel XIII secolo e morta in tenera età viene rievocata da una manifestazione unica al mondo: una torre illuminata da fiaccole e luci elettriche, alta circa trenta metri e pesante cinque tonnellate, viene sollevata e trasportata la sera del 3 settembre di ogni anno da cento uomini detti "Facchini" lungo un percorso di circa un chilometro, lungo le vie, e le piazze della città medievale.

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