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Tra Lazio e Sardegna scoppia la guerra del pecorino dop

Tra Lazio e Sardegna è guerra sul marchio “pecorino romano dop”. I produttori del laziali minacciano di lasciare il consorzio e la Regione Lazio si schiera con i suoi agricoltori.
A cura di Valerio Renzi
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È guerra tra Lazio e Sardegna per il marchio del "pecorino dop". A lanciare il guanto della sfida i produttori laziali, che hanno minacciato di lasciare il consorzio di produttori del marchio dop del pecorino romano con sede in Sardegna. Motivo dello scontro il sequestro avvenuto alcuni giorni fa in un caseificio in provincia di Roma, dove del formaggio etichettato come "romano", secondo il consorzio non sarebbe invece meritevole del marchio dop.

"Non appagati per aver approvato un piano di contingentamento del pecorino romano che impedisce lo sviluppo di quello del Lazio, al quale viene assegnata la quota ridicola di 6 mila quintali sui 270 mila programmati, ora il consorzio vorrebbe impedire ai produttori del Lazio di utilizzare il termine ‘Romano' anche per la produzione delle caciotte", ad attaccare è il presidente della Cia Ettore Togneri.

Gli fa eco Coldiretti con le parole del presidente David Granieri: "Aspettiamo che il ministero delle politiche agricole riconosca la nuova dop cacio romano, ma sia chiaro che non rinunceremo mai al marchio pecorino perché è nostro per nascita". "La denominazione cacio romano – aggiunge esiste dal 1987 e caratterizza un prodotto che pur non essendo ancora dop, è caratterizzato da alta qualità, come del resto la nostra caciotta romana".

In prima fila anche la Regione Lazio, in un battaglia bipartisan che è stata raccolta anche dalla giunta di Nicola Zingaretti, con le parole dell'assessore all'Agricoltura Carlo Hausmann: "Appare strano che per tutelare un prodotto in massima parte realizzato sul territorio sardo e che utilizza il nome romano, si colpiscano imprese che operano per l'appunto a Roma, che utilizzano materie prime locali, qualificando il proprio prodotto in modo trasparente, senza incidere minimamente sulle dinamiche di mercato di un prodotto, il pecorino romano, a cui anche il Lazio tiene molto".

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