309 CONDIVISIONI

Tassista stuprata, Borgese alla moglie: “Se mi togli la bimba hai finito di vivere”

Le parole risalgono al 20 giugno del 2010 e secondo il Corriere della Sera, hanno causato il rinvio a giudizio di Borgese per minacce. Mercoledì il 30enne avrebbe dovuto comparire in aula proprio per l’inizio del dibattimento, ma non ha potuto presenziare all’udienza essendo in carcere a Regina Coeli.
A cura di En.Ta.
309 CONDIVISIONI
Immagine

“Se provi a levarmi la mia bambina hai finito di vivere”. Si era rivolto così alla moglie, Simone Borgese, il 30enne accusato di aver violentato una tassista lo scorso 8 maggio. Le parole risalgono al 20 giugno del 2010 e secondo il Corriere della Sera, hanno causato il rinvio a giudizio di Borgese per minacce. Mercoledì il 30enne avrebbe dovuto comparire in aula proprio per l’inizio del dibattimento, ma non ha potuto presenziare all’udienza essendo in carcere a Regina Coeli. Borghese, tra le altre cose, è accusato anche di mancata esecuzione di un provvedimento giudiziario e violazione degli obblighi di assistenza familiare, una serie di reati che avrebbe commesso dopo la separazione dalla moglie. La fine del loro matrimonio risale infatti a prima del 2010 ma Borghese non avrebbe mai adempiuto agli obblighi stabiliti dal giudice. Non avrebbe mai pagato i 500 euro al mese alla moglie e non avrebbe mai riconsegnato la figlia alla madre entro le scadenze stabilite.

Campidoglio: “Parte offesa contro Borgese"

Il Campidoglio lo aveva già annunciato ma ora è ufficiale: Roma Capitale si è costituita parte offesa nel processo contro Simone Borgese, il 30enne che lo scorso 8 maggio ha pestato e violentato una tassista romana. "L’atto, a firma del sindaco Ignazio Marino, è stato depositato oggi, giovedì 21 maggio, presso la Procura della Repubblica di Roma", si legge in una nota del Comune di Roma.

309 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views