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Stadio della Roma, stop dai Beni Culturali: “Ippodromo Tor di Valle sottoposto a vincoli”

Un nuovo stop allo stadio della Roma è arrivato dalla Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, che ha messo sotto vincolo l’area dell’ex ippodromo di Tor di Valle. La comunicazione è arrivata ieri alla società Eurnova di Parnasi e alla sindaca Raggi.
A cura di Valerio Renzi
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Ieri è arrivato uno stop che potrebbe rappresentare l'affossamento definitivo del progetto dello stadio della Roma nella zona di Tor di Valle. Per la Soprintendenza Capitolina ai Beni Culturali lo stadio non lì proprio non si può fare: l'Ippodromo rappresenta un bene architettonico da tutelare e per questo non può essere cancellato per fare spazio al progetto della squadra giallorossa. La soprintendente Margherita Eichberg, ha firmato l'avvio di un "procedimento di dichiarazione di interesse culturale", che porterà poi al vincolo vero e proprio.

La comunicazione è stata data ieri alla sindaca e alla società Eurnova di Luca Parnasi. Ecco le prescrizioni messe nero su bianco nel documento. L'ippodromo è un bene da tutelare, per il suo interesse storico e architettonico, in particolare l'area della tribuna, mette nero su bianco l'architetta Eichberg, che poi sottolinea: "L’area dovrà essere lasciata libera da ogni opera in elevato, tranne che nella zona degli attuali manufatti, dove le altezze di eventuali opere non dovranno superare quella delle esistenti".

Così, a pochi giorni dalla chiusura della conferenza di servizi, prevista per il prossimo 4 marzo, cade una nuova tegola del progetto del nuovo stadio. Dopo le polemiche infinite degli scorsi giorni, con la base del Movimento 5 stelle in rivolta (ieri la deputata Roberta Lombardi ci ha messo la faccia ed è stata subita bacchettata da Grillo) e la necessità espressa da Virginia Raggi di tagliare le cubature modificando il progetto, le cose si complicano ancora di più.

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