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Sigilli al Teatro dell’Orologio, i gestori alle istituzioni: “Cosa dobbiamo fare?”

Sigilli al Teatro dell’Orologio a Roma: “Mancano le uscite di sicurezza”. I gestori: “Abbiamo trovato in tutti i modi a risolvere il problema è mancata la volontà. Se non siamo un valore per la città lo dicessero”.
A cura di Valerio Renzi
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Dopo i sigilli al Rialto, ieri in tarda serata è stato sequestrato anche il Teatro dell'Orologio, la sala che si trova alle spalle di piazza della Chiesa Nuova in pieno centro. Le forze dell'ordine sono arrivate al termine dello spettacolo in programma. In una lunga e dolorosa lettera rivolta alle istituzioni e agli amici del teatro, i gestori hanno raccontato quanto accaduto:

Venerdì 17 febbraio, alle ore 00.45 il Teatro dell'Orologio è stato sequestrato dalla Questura di Roma. Sono venuti in otto, appartenenti alla polizia di stato, ai vigili del fuoco, all'ispettorato del lavoro: non c'era niente fuori posto, o sono 37 anni che siamo fuori posto. Hanno voluto controllare tutto. Era tutto in ordine, tranne ciò su cui non siamo mai stati apposto: l'uscita di sicurezza.Ormai lo sanno anche a Bucarest: il Teatro dell'Orologio non ha l'uscita di sicurezza.

Un'uscita di sicurezza che non si è riuscita a realizzare per ragioni di tutela architettonica, nonostante i progetti e gli investimenti economici:

E ora, questo. Siamo tristi e incazzati perché, in questo momento, non sappiamo come tutelare artisti e spettatori (soci, ovviamente) che ogni sera, con passione e caparbietà, continuano ad animare il nostro spazio. Cerchiamo una risposta da parte di tutta la città: cosa dobbiamo fare? Cerchiamo una risposta da parte di tutte le forze politiche: crediamo di essere un bene, un'istituzione culturale. Se non è così, ditecelo: non ha senso continuare a farci del male. Vorremmo una risposta a una domanda, la vorremmo ora: perché?

Una domanda a cui sono chiamati a rispondere prima di tutto l'assessore alla Cultura e vicesindaco Luca Bergamo, e tutta l'Assemblea Capitolina, oltre che i cittadini e la società civile. I gestori della sala sono convinti che una soluzione potesse essere trovata ben prima dei sigilli, quella che sarebbe mancata è la volontà.

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