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Scritte vicino al campo nomadi di via Lombroso: “No ai campi, vogliamo le case”

Nel quartiere Torrevecchia, a Roma, sono apparse scritte e striscioni vicino al campo rom di via Cesare Lombroso, finito da circa un mese al centro delle polemiche di alcuni residenti. Le scritte sono comparse davanti all’istituto Domizio Lucilla, una delle scuole che sorgono vicino al campo.
A cura di Francesco Loiacono
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Continua a Roma il clima di contrapposizione tra i residenti del quartiere Torrevecchia e gli abitanti del campo nomadi di via Cesare Lombroso. Il blog "Riprendiamoci Roma" ha diffuso alcuni striscioni e scritte apparse venerdì mattina davanti all'istituto Domizio Lucilla, che sorge a pochi passi dal campo rom. "Basta sfruttamento dei campi rom, dignità per tutti e per tutte"; "No ai campi vogliamo case". E ancora "Contro stranieri stop alle violense (l'errore di ortografia è nella scritta originale, ndr)".

Il campo di via Lombroso al centro delle polemiche

Dopo l'esplosione di violenze e tensioni di Tor Sapienza, da circa un mese è proprio il campo nomadi di via Lombroso che sta catalizzando l'attenzione di cittadini e opinione pubblica. Una situazione difficile per via della vicinanza del campo, una struttura comunale, ad alcune scuole, precisamente tre sedi degli istituti Tacito, Domizia Lucilla e Rosa Luxemburg. Esasperata poi, dalla notizia – poi smentita – di presunte aggressioni da parte di alcuni rom ai danni di studenti. Una presunta aggressione seguita da manifestazioni di schieramenti politici contrapposti che hanno visto sempre al centro il campo: la prima, eclatante, era stato il contestato sit-in dei militanti di Blocco studentesco e Casa Pound, accusati di aver impedito l'accesso a scuola ad alcuni studenti di etnia rom. Poi visite all'interno del campo da parte di esponenti di Sel – consiglieri del XIV municipio e coordinatore nazionale – e infine, lo scorso sabato, un corteo con fiaccolata organizzato dal Ncd e altre realtà del territorio per manifestare contro “zingari, degrado e baraccopoli" come riportato dagli stessi volantini. Adesso, la comparsa di queste scritte, forse proprio una risposta alla manifestazione di una settimana fa, segno comunque che la situazione è tutt'altro che tranquilla.

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