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Scontro tra Raggi e il ministro Franceschini sul Parco del Colosseo: “A Roma non resta niente”

Questa mattina il Comune di Roma ha presentato un ricorso al tar per chiedere l’annullamento del decreto ministeriale che istituisce il Parco Archeologico del Colosseo. “A Roma non rimarrebbe niente”, sostiene Virginia Raggi. “Non cambierà nulla nel rapporto tra la città e l’area archeologica e resterà identico l’utilizzo degli incassi del Colosseo su Roma”, ha risposto il ministro Franceschini.
A cura di Enrico Tata
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Scontro tra Comune di Roma e Ministero dei Beni Culturali sulla decisione del ministro Franceschini di istituire il Parco Archeologico del Colosseo. Il Campidoglio ha presentato oggi un ricorso al tar per chiedere l'annullamento del decreto ministeriale. In sostanza il Mibact vorrebbe che l'area del Colosseo venisse amministrata da un nuovo ente e non più dalla Sovrintendenza speciale, che quindi si troverebbe a gestire un patrimonio storico-culturale, ma anche e soprattutto turistico, molto meno importante. Tra l'altro, il nuovo Parco comprenderebbe alcuni monumenti di proprietà statale, come il Colosseo, il Foro romano, il Palatino, la Domus aurea, ma anche alcuni di proprietà comunale, come i Fori Imperiali, il Circo Massimo e Colle Oppio. Come ha spiegato la sindaca Raggi, i ricavi dei biglietti delle visite al Colosseo e ai Fori porteranno nelle casse del nuovo ente circa 40 milioni di euro, che prima andavano per l'80 per cento alla Soprintendenza speciale. Secondo il decreto ministeriale, invece, saranno tutti del nuovo Parco e solo il 30 per cento andrà alla Soprintendenza. "Quindi su Roma rimane molto poco", ha concluso Raggi.

Così facendo – spiega il Campidoglio – si è sottratto alla Soprintendenza speciale gran parte delle sue risorse, in massima parte derivanti dalla gestione del Colosseo e la si è privata di fatto della possibilità di incidere positivamente per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio monumentale della Capitale. “Come sindaca di Roma – ha dichiarato Virginia Raggi – non posso sorvolare sul fatto che lo Stato centrale voglia gestire in totale autonomia il territorio della città che, invece, è patrimonio dei suoi cittadini, e senza concertare con i suoi rappresentanti diretti. Roma è patrimonio del mondo; di chi vi abita; di chi ogni giorno viene qui per lavoro o studio; di chi viene per ammirare le sue bellezze. Non posso accettare l’idea che ci siano aree di serie A e aree di serie B nella mia città”.

Franceschini: "Raggi usa argomenti falsi"

Questa la risposta del ministro Dario Franceschini: “Con il provvedimento che la Giunta Raggi ha impugnato davanti al Tar il Parco archeologico del Colosseo diventa finalmente un istituto autonomo dotato di un proprio bilancio e con un direttore scelto con una selezione internazionale, che è già in corso e a cui hanno presentato domanda 84 candidati da tutto il mondo. Il percorso adottato per il Colosseo è lo stesso identico percorso che ha portato in Italia profondi cambiamenti al sistema museale, apprezzati in tutto il mondo e che stanno dando importanti risultati. Il Colosseo seguirà dunque lo stesso percorso che hanno seguito gli Uffizi, la Reggia di Caserta, Brera, Pompei e tutti gli altri istituti autonomi. Per opporsi a questo vengono usati argomenti falsi, infatti, non cambierà nulla nel rapporto tra la città e l’area archeologica e resterà identico l’utilizzo degli incassi del Colosseo su Roma”.

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