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Roma, rinviato al 31 lo sciopero dei mezzi di venerdì 20 maggio 2016

Lo sciopero indetto per venerdì 20 maggio 2016, dopo la precettazione dei lavoratori che aveva ridotto le ore di astensione dal lavoro da 24 a 4, è stato spostato dalle organizzazioni promotrici al 31 maggio.
A cura di En.Ta.
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Update: dopo l'ordinanza di precettazione del prefetto Franco Gabrielli, le organizzazioni sindacali USB, Faisa Confail, Sul CT, UTL e Orsa, hanno deciso di spostare l'agitazione al 31 maggio, per un'astensione dal lavoro di 24 ore con le fasce di garanzia da inizio del turno fino alle 8.30 e poi falle 17 alle 20. "Con le ormai consuete scuse dei pellegrini ed il concomitante sciopero della scuola – denuncia Gianfranco De Benedectis dell'Usb – il Prefetto aveva ridotto lo sciopero in Atac a quattro ore. In questo modo lo sciopero sarebbe stato pressoché annullato perché i lavoratori debbono portare a termine le ultime partenze, che vanno garantite fino al termine della prima fascia di garanzia, e rientrare in servizio prima delle 12.30, in modo da consentire la riattivazione del servizio".

Update 18,30:  Il prefetto Franco Gabrielli ha ridotto con un’ordinanza lo sciopero a sole quattro ore, dalle 8.30 e le 12.30.

Sciopero dei mezzi a Roma previsto per venerdì 20 maggio. I sindacati Usb, Faisa-Confail, Or.Sa, Tpl, Sul e Utl, hanno confermato lo stop di 24 ore del trasporto pubblico della Capitale. I lavoratori di Atac incroceranno le braccia per tutta la giornata di venerdì escludendo le consuete fasce di garanzie per i pendolari: da inizio servizio alle 8 e 30 e dalle 17 alle 20. Lo sciopero riguarda autobus, tram, metropolitane e ferrovie gestite da Atac.

Lo sciopero, si legge in un comunicato dell'Usb, "è indetto per rivendicare il diritto dei lavoratori ad esprimersi con un referendum in merito all'accordo del 17 luglio 2015, che incide profondamente sulle condizioni salariali e lavorative di 11.600 dipendenti Atac. Un modus operandi posto in essere dalle imprese, con l'appoggio delle istituzioni, per restringere il diritto democratico dei lavoratori ad esprimere il proprio dissenso e che le organizzazioni sindacali promotrici dello sciopero intendono respingere al mittente".

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