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Roma, sequestrato mezzo quintale di marijuana in un deposito

Rinvenuto mezzo quintale di marijuana proveniente dall’Albania in un’abitazione a Fiano Romano. Per gli inquirenti si tratterebbe di una pista che porta ad un’organizzazione criminale di caratura internazionale.
A cura di Valerio Renzi
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Gli uomini del commissariato Anzio Nettuno, con l'ausilio della Squadra Mobile della Capitale, hanno intercettato lo scambio di una partita di droga nella zona di Ardea tra un cittadino albanese di 27 anni e un marocchino di 29 anni. I due si erano dati appuntamenti in una zona residenziale del comune alle porte di Roma, tra le villette residenziali a ridosso della spiaggia, dove stava avvenendo il passaggio di mano di 32 chili di marijuana.

Subito dopo il passaggio da macchina a macchina dello stupefacente, il blitz degli agenti che sono riusciti a bloccare i due trafficanti, nonostante la strenua resistenza del 29enne, il quale prima ha aggredito gli agenti, poi ha speronato una volante nel tentativo di darsi alla fuga, ferendo così due poliziotti. Il tentativo di fuga dell'uomo ha consentito all'altro giovane spacciatore di allontanarsi ma, seguito con discrezione fino ad una villetta a Fiano Romano, è stato qui fermato in sicurezza dagli agenti che hanno immediatamente proceduto alla perquisizione dell'abitazione dove è stato rinvenuta altra sostanza stupefacente per un totale di mezzo quintale di marijuana e 30 grammi di cocaina.

"La marijuana era confezionata in decine di pacchi sigillati col cellophane per garantirne l’impermeabilità. La provenienza dello stupefacente dall’area balcanica, lungo la florida rotta via mare Albania – Italia, sembra emergere dalle abbondanti tracce di olio ancora presenti su molti imballi. – si legge in una nota della Questua di Roma – Uno dei metodi più utilizzati dai contrabbandieri albanesi, infatti, è quello di immergere lo stupefacente in olio ad uso alimentare o industriale, per eludere i controlli doganali. L’ingente quantitativo sequestrato lascia intendere il coinvolgimento di un’organizzazione criminale di livello internazionale".

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