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Rapina una posta a Roma approfittando di un permesso premio

Due uomini sono stati arrestati per aver rapinato una posta. Uno dei malviventi ha approfittato di un permesso premio per mettere in atto il colpo. L’uomo si trova rinchiuso nel carcere di Rebibbia da 10 anni. Fermato e perquisita la sua abitazione, gli agenti hanno trovato la felpa indossata durante la rapina con scritto: “Se avanzo seguitemi se indietreggio uccidetemi” e una pistola a salve. Anche il complice è stato arrestato.
A cura di Alessia Rabbai
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Rapina una posta a Roma approfittando di un permesso premio. L'uomo, un 47enne che si trova nel carcere di Rebibbia da 10 anni per una serie di rapine, è stato fermato insieme al suo complice. Il malvivente, che è entrato furtivamente all'interno dell'ufficio postale a volto scoperto, è stato notato con facilità dagli investigatori del commissariato Primavalle, che durante le indagini lo hanno riconosciuto grazie alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza. È emerso che l'uomo è recluso dal 2007 e sta scontando una pena superiore a 20 anni. Più complicata, l'identificazione del secondo rapinatore, ma dopo pochi giorni, il reparto volanti lo ha bloccato davanti a un negozio. La posizione di entrambi è ora al vaglio della Magistratura.

La rapina

I due complici hanno messo in atto il colpo il 16 agosto scorso, in un ufficio postale di via di Torrevecchia, a Roma. Hanno fatto irruzione attraverso la porta scorrevole d'ingresso e sono entrati all'interno del locale durante l'orario di lavoro, poco dopo mezzogiorno. Il primo uomo si è avvicinato subito agli sportelli, puntando la pistola agli impiegati. Il secondo, è entrato e ha scavalcato con un salto le scrivanie, per recarsi sul retro. Uno si è mostrato a volto scoperto e l'altro no, tuttavia entrambi sono stati identificati dalla Polizia grazie alle riprese delle telecamere che li hanno inquadrati mentre fuggivano. Gli agenti hanno subito riconosciuto il primo rapinatore, grazie ai suoi precedenti penali. Il giorno dopo il furto, la Polizia lo ha fermato e perquisendo la sua abitazione che utilizzava durante i suoi permessi, ha trovato la pistola, risultata essere a salve, fedele replica di un noto revolver e i vestiti indossati durante il reato. Tra questi, una felpa con scritto sul retro: “Se avanzo seguitemi se indietreggio uccidetemi”. Il complice è stato individuato grazie a un'attenta attività di indagine dei poliziotti: dopo aver isolato l’immagine del volto, l’hanno distribuita a tutte le autoradio di zona.

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