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Roma, l’autoritratto di Leonardo Da Vinci per la prima volta ai Musei Capitolini

E’ stata inaugurata oggi pomeriggio ai Musei Capitolini di Roma, l’esposizione dell’autoritratto di Leonardo Da Vinci, in trasferta nella Capitale fino al 3 agosto. Un’occasione forse unica (visto lo stato di conservazione dell’opera) per ammirare il capolavoro del maestro del Rinascimento.
A cura di Valerio Renzi
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E' stata inaugurata oggi pomeriggio ai Musei Capitolini di Roma, l'esposizione dell'autoritratto di Leonardo Da Vinci, in trasferta nella Capitale fino al 3 agosto. L'opera è arrivata la scorsa settimana in gran segreto a bordo di un treno Frecciarossa per garantire le migliori condizioni di sicurezza possibile. "ha più meno 500 anni. Avere qui a Roma questo autoritratto è per me un grande onore. È straordinario il lavoro fatto da tutti gli scienziati che si sono dedicati al restauro ancora incompleto di questa opera", ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino durante l'inaugurazione della mostra.

Un prestito ‘straordinario' che, a causa delle condizioni del disegno, forse non si ripeterà mai più."Normalmente quando è nel caveau della biblioteca reale di Torino non è visibile al pubblico, viene conservato gelosamente, ci sono state altre esposizioni ma occasionali. Il tempo di riposo tra un'esposizione e l'altra potrebbe essere anche cinque anni. Farlo uscire da Torino di nuovo? Dovranno passare sul mio cadavere penso", ha detto il responsabile della Biblioteca Reale di Torino Giovanni Saccani. Così quella di Roma è un'occasione imperdibile, e

La storia dell'autoritratto di Leonardo

A ricostruire la storia dell'autoritratto di Leonardo è proprio Giovanni Saccani:"Nonostante i dibattiti sulla sua natura, la storia del ritratto suscita sempre un certo interesse – ha spiegato Saccani – perché ancora non sappiamo come l'antiquario Giovanni Volpato sia stato in grado di mettere insieme la sua collezione da oltre 1800 pezzi ma, sul finire della seconda guerra mondiale, l'opera fu sottratta alla cupidigia dei nazisti e nascosta per qualche tempo proprio a Roma. Dopodiché, il disegno è tornato a essere ‘espostò nel caveau della biblioteca. Anche lì nessuno può sottrarsi al suo sguardo".

La conservazione e il restauro dell'opera

Gli specialsiti dell'ICRCPAL hanno rimosso dal disegno larve, tracce di insetti e inquinamento. "L'Autoritratto – spiega Cristina Misiti – è un ‘malato gravè, perciò è importante che tutto funzioni come un orologio svizzero». Prima dell'esposizione al pubblico, gli specialisti dell'istituto hanno definito una sorta di ‘road map' capace di indicare i criteri e le procedure da adottare per la definizione di un progetto conservativo, intervento che, agli occhi della comunità scienziati, restauratori, storici dell'arte e conservatori, appare come la via più efficace per dare un orizzonte certo alla salvaguardia del disegno". "Gli esami svolti dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) hanno dato risultati confortanti – continua la Misiti – perché la carta non avrebbe subito moltiplicazioni dalle rilevazioni del 2012, ma la spettroscopia Raman ha segnalato un degrado della cellulosa. La carta sulla quale è rifratta l'effige del maestro in veneranda età, fabbricata con fibre di canapa e lino e con alcuni frammenti di lana colorata, è compatibile con una datazione compresa fra la fine del ‘400 e l'inizio del ‘500. Gli esami hanno infine evidenziato, sul perimetro del foglio, anche la presenza di un rinforzo, segno di un antico restauro su cui è necessario indagare".

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