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Rogo rifiuti Pomezia: indagato l’amministratore di Eco X per incendio e inquinamento colposo

Incendio e inquinamento colposo. Questa l’accusa per l’amministratore unico della Eco X, la società proprietaria del deposito di rifiuti speciali andato a fuoco a Pomezia, provocando l’innalzamento di una nube tossica.
A cura di Valerio Renzi
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L'amministratore unico della società Eco X, proprietaria della deposito di rifiuti speciali lungo via Pontina Vecchia a Pomezia andato a fuoco la scorsa settimana, risulta iscritto al registro degli indagati. L'accusa, formulata dal procuratore capo di Velletri Francesco Prete, titolare dell'inchiesta, è di incendio e inquinamento colposo.

"Le cause dell'incendio sono ignote ma l'innesco è avvenuto all'esterno tra i due capannoni. Le indagini sono ancora in corso da parte del capitano del Noe – ha spiegato Prete- Eco X era già stata sanzionata nel 2012 perchè non in regola con certificazioni antincendio e, ad oggi ci risulta che l'azienda non fosse ancora in regola". "Allo stato attuale – ha aggiunto – non ci sono elementi per parlare di incendio doloso".

Il deposito ha bruciato per 48 ore ed è stato monitorato dai vigili del fuoco per più di 72. La nube tossica (è stato verificato come il tetto della struttura contenesse amianto), ha arrecato gravi disagi e preoccupazioni ai cittadini dell'area dai Castelli Romani al litorale romano. A Pomezia scuole chiuse per due giorni e agricoltori in ginocchio, costretti a buttare il raccolto.

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