Rifornivano di marijuana i ragazzi di Roma Nord, scoperta anche una serra per la coltivazione
I carabinieri della Compagnia Roma Cassia, al termine di una lunga attività investigativa, hanno portato a termine l'esecuzione di tre ordini di custodia cautelare in carcere, quattro ai domiciliar e un obbligo di firma quotidiano. Nel mirino degli investigatori un gruppo di giovani dediti alla spaccio di marijuana. L'inchiesta durata sei mesi, ha permesso di individuare la banda che smerciava diversi chili di ‘erba' ogni mese, rifornendo i ragazzi di Roma Nord, producendo un utile di diverse migliaia di euro.
Ognuno aveva il suo compito e un'organizzazione piramidale: al vertice un giovane romano di Prima Porta che si avvaleva di corrieri e pusher che lavoravano vendendo la marijuana al dettaglio. In tutto 15 le persone coinvolte nell'inchiesta partita nel marco del 2016, dopo che un'auto in corsa si era data alla fuga in un comprensorio di Prima Porta alla vista delle forze dell'ordine, lanciando dal finestrino un involucro con dentro 1 chilo di marijuana. Nel corso delle indagini segnalati 15 assuntori e scoperta una serra con una ventina di piante di marijuana all'interno.
"Nel corso dell’indagine – si legge in una nota – è stato possibile riscontrare come gli indagati, per evitare che le forze dell’ordine potessero seguire i loro movimenti ed individuare sia il loro canale di approvvigionamento che la loro rete di spaccio, adottassero numerosi stratagemmi, come l’utilizzo un linguaggio criptato nel corso delle conversazioni, di schede telefoniche intestate ad utenti fittizi ovvero cambi di tragitti o dei mezzi di trasporto per impedire pedinamenti, che comunque non gli sono valsi l’impunità".