Raffaele Marra esce dal carcere, i giudici gli concedono gli arresti domiciliari

Il Tribunale del Riesame ha deciso, in appello, che Raffaele Marra potrà uscire dal carcere. La corte ha infatti concesso  gli arresti domiciliari all'ex braccio destro della sindaca Virginia Raggi. Stando a quanto si apprende, avrebbe scelto come abitazione dove scontare la misura cautelare, in attesa del procedimento giudiziario, una casa fuori città. La prima udienza del processo che lo vede imputato con l'accusa di corruzione è stata fissata per il 25 maggio prossimo.

A Gennaio i giudici avevano respinto sia la richiesta di scarcerazione che quella di concessione dei domiciliari presentate dall'avvocato Francesco Sacchi, difensore dell'ex responsabile del personale in Campidoglio. Dopo questa decisione i legali di Marra decisero di presentare ricorso perché, secondo Sacchi, non sussistevano esigenze di natura cautelare nei confronti dell'indagato. In appello i giudici hanno quindi accolto la richiesta dell'avvocato di Marra.

Raffaele Marra, arrestato il 16 dicembre, è accusato di corruzione in concorso con l'imprenditore romano Sergio Scarpellini. Il gip del tribunale di Roma, Maria Paola Tomaselli, aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere evidenziando, nelle motivazioni del provvedimento, "la pericolosità sociale" sia di Marra che di Scarpellini. "Vi è il concreto pericolo che se lasciati in libertà, commettano altri gravi delitti", scriveva il gip. Per gli inquirenti Marra avrebbe ricevuto 370mila euro da Scarpellini nel 2013 per l'acquisto di una casa nella zona dei Prati Fiscali a Roma. Secondo la procura quel denaro era stato consegnato a Marra in cambio di favori.