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Pauduano ha strangolato Sara Di Pietrantonio per cinque minuti, poi l’ha bruciata

Così è morta Sara Di Pietrantonio secondo una consulenza medico legale arrivata ieri sulla scrivania del pubblico ministero che si occupa del caso.
A cura di Enrico Tata
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Un abbraccio mortale lungo cinque interminabili minuti. Strangolata dal suo ex fino a ucciderla e poi bruciata. Così è morta Sara Di Pietrantonio secondo una consulenza medico legale arrivata ieri sulla scrivania del pubblico ministero che si occupa del caso. L'ex fidanzato della ragazza, Vincenzo Paduano, l'ha rincorsa, afferrata e poi strangolata da dietro in via della Magliana nella notte tra il 28 e il 29 maggio. Sara quindi, come confermato dall'autopsia, era già morta quando Paduano le ha dato fuoco. Il ragazzo infatti l'avrebbe prima uccisa, poi trascinata qualche metro più avanti, cosparsa di alcol e data alle fiamme per tentare di sbarazzarsi del cadavere.

Il 27enne è già accusato di omicidio volontario aggravato, ma ora potrebbe essere accusato anche per distruzione e occultamento di cadavere, oltre che per l'incendio all'automobile di Sara. Gli inquirenti lavorano anche per verificare l'ipotesi dell'omicidio premeditato, aggravante che il gip non ha accolto inizialmente perché, sosteneva, il possesso di alcol da parte del ragazzo non è prova sufficiente. Secondo quanto dichiarato negli interrogatori da Paduano, quell'alcol l'aveva comprato con l'obiettivo di incendiare l'auto di Alessandro, il nuovo fidanzato di Sara. Alcuni indizi e alcune testimonianze però inducono gli investigatori a pensare che la ragazza fosse da tempo minacciata dal suo ex. Alcune amiche hanno detto che Sara aveva paura e al nuovo fidanzato aveva detto: "Ho paura, ho paura che Vincenzo mi ammazzi".

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