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Patrimonio pubblico: gli sgomberi prima per sedi di partito e attività commerciali

Continua il processo di riacquisizione del patrimonio pubblico del comune di Roma. In tutto 113 gli sgomberi programmati. Il Campidoglio: “Iniziare da attività commerciali e sedi di partito”. Salve, ma solo per il momento, onlus e associazioni.
A cura di Valerio Renzi
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Con una delibera di giunta votata lo scorso 22 febbraio, l'amministrazione guidata da Virginia Raggi spiega le priorità del Campidoglio in tema di riacquisizione del patrimonio pubblico. Sono in tutto 350 le situazioni di irregolarità individuate dagli uffici che, sotto la pressione della Corte dei Conti e in applicazione della delibera 140 approvata dall giunta Marino, hanno fatto partire centinaia di richieste di riacquisizione di immobili e relative lettere con ingiunzioni di pagamento per i morosi.

Gli sgomberi che sarebbero già operativi sono addirittura 113, e riguardano spazi sociali, sedi di associazioni e progetti sociali, ma anche negozi commerciali e sedi di partito. E proprio da questi ultimi il comune ha chiesto di cominciare con le riacquisizioni, in attesa della stesura di un nuovo regolamento che possa magari arrivare a sanare molte delle posizioni delle associazioni assegnatarie o irregolari.

La giunta non nasconde infatti l'utilità sociale e culturale di molte delle realtà messe sotto sfratto, a cui i canoni e concessioni non sono mai stati aggiornati, o le posizioni mai sanate a seguito di processi di preassegnazione o assegnazione, e che ora si trovano di fronte alla situazione di dover interrompere le loro attività, spesso rivolte a soggetti deboli e svolte in territori difficili.

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