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Pakistano ucciso a Torpignattara, dimezzata la condanna per l’uomo che istigò il figlio

Massimiliano Balducci, 43enne romano. è stato condannato a 10 anni di reclusione per aver istigato il figlio minorenne a picchiare a morte, nel settembre del 2014, il pizzaiolo di origini pakistane Khan Muhammad Shahzad.
A cura di Enrico Tata
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Istigò il figlio minorenne a picchiare a morte, nel settembre del 2014, il pizzaiolo di origini pakistane Khan Muhammad Shahzad. Per questo nel 2015 la Corte d'assise aveva condannato Massimiliano Balducci, romano 43enne, a 21 anni di reclusione. Oggi i giudici d'appello hanno riformulato l'accusa, omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi e dall'istigazione di un minorenne a compiere un reato, e hanno ridotto la pena a dieci anni. Il figlio, l'autore dell'omicidio di Torpignattara, è stato condannato in primo grado a otto anni ed è attesa dell'appello.

Oggi davanti alla I Corte d'assise d'appello Balducci ha cercato di dimostrare che mai avrebbe pensato che il figlio avesse potuto uccidere davvero il pakistano. I giudici hanno ritenuto di rivalutare i capi d'accusa, convertendo l'omicidio volontario aggravato in omicidio preterintenzionale, con conferma di tutte le aggravanti contestate e il riconoscimento delle attenuanti generiche.

Il 18 settembre del 2014 Shazad passeggiava per via Ludovico Pavoni, Torpignattara, recitando versi del corano a voce alta. Massimiliano Balducci comincia a insultare dalla finestra il ragazzo pakistano e poi decide di inviare il figlio 17enne a dargli una lezione. Shazad viene massacrato di botte.  "Daglie dù pizze, caccialo via sto deficiente, sto testa di cazzo. Sfondalo, gonfialo", avrebbe urlato Baldini dalla finestra all'indirizzo del figlio. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti il 17enne sarebbe stato cresciuto ed "educato" alla violenza come "strumento legittimo ed anzi obbligatorio per risolvere situazioni conflittuali".

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