7 CONDIVISIONI
Omicidio Marco Vannini

Omicidio Vannini, Ciontoli piange in aula: “Marco era un figlio per noi”

Per la prima volta dall’inizio del processo a parlare è l’indiziato numero uno per l’omicidio di Marco Vannini. Il ragazzo è morto a maggio dello scorso anno per un colpo d’arma da fuoco partito proprio dalla pistola di Antonio Ciontoli, il padre della sua fidanzata Martina.
A cura di Enrico Tata
7 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

“Marco per noi era un figlio, oltre ad essere il ragazzo di mia figlia", dice tra le lacrime Antonio Ciontoli. Per la prima volta dall'inizio del processo a parlare è l'indiziato numero uno per l'omicidio di Marco Vannini. Il ragazzo è morto a maggio dello scorso anno per un colpo d'arma da fuoco partito proprio dalla pistola di Ciontoli, il padre della sua fidanzata Martina. Sul banco degli imputati c'è tutta la famiglia: Antonio, sua moglie maria e i due figli, accusati di omicidio volontario. La ragazza di Federico, l'altro figlio, è accusata di omissione di soccorso. Alle parole di Ciontoli, i presenti nell'aula della corte d'Assise di Roma hanno gridato il loro disappunto.

La ricostruzione dell'omicidio di Marco Vannini

Secondo l'accusa i Ciontoli avrebbero chiamato il 118 con colpevole ritardo e in nessuna delle due telefonate hanno informato i sanitari che il ragazzo aveva un proiettile nel corpo. Probabilmente, questa la tesi della questura, il ragazzo poteva essere salvato. Misteriosa anche la dinamica dell'episodio che ha portato alla morte di Vannini: Ciontoli ha sempre dichiarato che si è trattato di un tragico errore, ma l'uomo ha un passato da militare e sicuramente era in grado di maneggiare una pistola. Prima di lui, in aula è stato ascoltato il maresciallo Roberto Izzo, una delle persone che Ciontoli chiamò dopo la tragedia. "Ho ricevuto una telefonata verso 1:15 da Antonio Ciontoli che mi pregava di recarmi al Pit con sollecitudine perché a suo dire era successa una cosa tragica. Ho trovato il ragazzo sulla barella che stava per essere trasportato sull’elicottero ed ho chiesto delucidazioni al medico, che mi ha risposto che il ragazzo non è riuscito a dare spiegazioni, perché urlava dal dolore. Ho visto la salma di Marco quando ormai era deceduto perché non volevano farlo vedere ai genitori . La reazione della famiglia Ciontoli quando hanno saputo della morte di Marco è stata di disperazione, soprattutto quella di Antonio", ha dichiarato Izzo.

Successivamente Ciontoli ha preso la parola per la sua dichiarazione spontanea:  “Io all’1:18 l’ho chiamato dicendogli che era accaduta questa tragedia, dopodiché sono andato in caserma. Dopo 10 minuti è arrivato anche Izzo e con lui informalmente ho avuto un colloquio per dirgli come era andata. Nel frattempo arrivavano gli aggiornamenti della condizione di Marco. Gli aggiornamenti furono 3: quello che diceva che Marco aveva avuto un arresto cardiaco, quello che diceva che aveva ripreso a respirare è quello che diceva che Marco era morto”, le sue parole davanti ai giudici.

7 CONDIVISIONI
234 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views