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Omicidio Morganti, era giusto rilasciare Mario Castagnacci? I magistrati indagano

Il caso di Mario Castagnacci, arrestato per possesso di droga e poi scarcerato dopo neanche ventiquattro ore, lo stesso giorno del massacro di Emanuele Morganti, arriva al Csm. Il consigliere Zanettin ha chiesto che l’iter della vicenda giudiziaria venga riesaminato.
A cura di Enrico Tata
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Arriva al Consiglio Superiore della Magistratura il caso di Mario Castagnacci, arrestato per possesso di droga e poi scarcerato dopo neanche ventiquattro ore. Il giorno stesso del suo rilascio avrà un ruolo centrale, secondo gli inquirenti, nel massacro di Emanuele Morganti ad Alatri, omicidio di cui è accusato e per il quale il 27enne è ora rinchiuso in carcere a Roma.

Il consigliere del Csm Pierantonio Zanettin ha inviato una lettera al Consiglio Superiore della Magistratura in cui ha sottolineato che “la tragica vicenda di Alatri pone seri interrogativi sulla correttezza dell’iter processuale di uno dei due arrestati. Risulta infatti che Mario era stato fermato a Roma giovedì scorso 23 marzo. I carabinieri lo avevano trovato con 300 dosi di cocaina, 150 di crack e 600 di hashish. In passato nel 2011 era già stato arrestato per possesso di cinque chili di hashish. Nonostante la recidiva, il Giudice del Tribunale di Roma, convalidando l’arresto per Castagnacci e gli altri tre complici, ha riconosciuto la tesi difensiva del ‘consumo di gruppo’". Nell'udienza per direttissima del giorno dopo tutti gli indagati sono stati rilasciati, con la corte che ha rigettato anche la richiesta dei pm, che chiedevano almeno l'obbligo di firma.

Secondo Zanettin, “la vicenda processuale, frutto di una interpretazione giuridica del fatto reato, che può essere definita, nella migliore delle ipotesi, benevola, merita un approfondimento da parte del Consiglio Superiore della Magistratura per verificare la correttezza dell’iter. E’ del tutto evidente che gli esiti tragici della vicenda non possono essere addebitati al magistrato che ha disposto la scarcerazione dello spacciatore, ma è altrettanto evidente che si sarebbero evitati, applicando canoni ermeneutici diversi e più rigorosi, in tema di spaccio di stupefacenti”. Per questo l'esponente del Csm ha chiesto “l’apertura di una pratica in prima commissione, per valutare se emergano profili di incompatibilità nei confronti del Giudice del Tribunale di Roma che ha disposto la scarcerazione di Mario Castagnacci".

Domani gli interrogatori di garanzia dei due fratelli

Sono fissati per domani mattina, nel carcere di Regina Coeli, gli interrogatori di garanzia dei due fratelli ritenuti dai pm responsabili dell'omicidio di Emanuele Morganti. Mario Castagnacci e Paolo Palmisani compariranno davanti al gip Anna Maria Gavoni, che deciderà sulla richiesta di convalida dei fermi e di emissione di ordinanze di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario. Le attività di domani si terranno per rogatoria, perché i due ragazzi sono stati fermati a Roma, e poi gli atti verranno trasmessi alla magistratura di Frosinone.

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