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Garanzia Giovani a Roma: un’odissea tra ritardi e inadempienze

Migliaia di ragazze e ragazzi si sono iscritti nel Lazio al programma europeo Garanzia Giovani, gestito dalla Regione. Dopo diversi mesi raccontano i ritardi e le difficoltà che hanno incontrato nel percorso intrapreso nella speranza di una possibilità di lavoro.
A cura di Valerio Renzi
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“La Regione Lazio sta facendo cose molto interessanti. È partita da una situazione molto difficile per quel che riguarda la struttura dei servizi per l'impiego, ma devo dire che sta facendo cose molto belle e molto valide. Hanno aperto un rapporto molto forte con l'accreditamento di tutte le agenzie e le società e stanno lavorando con le scuole. Sono sicuro che i risultati arriveranno". Il ministro del lavoro Giuliano Poletti poco meno di un mese fa si esprimeva in termini entusiastici a proposito dell'attuale situazione del progetto Garanzia Giovani nel Lazio. Gli faceva eco l'assessore regionale Lucia Valente, in uno scambio di reciproci complimenti: “Grazie a Poletti per le sue dichiarazioni di apprezzamento sull'attuazione di Garanzia Giovani nella nostra Regione e per la proficua collaborazione di questi mesi con il suo Ministero: se non ci fosse stata non avremmo potuto ottenere i buoni risultati raggiunti finora".

Secondo i dati diffusi dal Ministero del Lavoro il 27 febbraio 2015 gli iscritti al programma europeo contro la disoccupazione giovanile sono 431.405. Questi giovani, neet e disoccupati, sono altrettanto entusiasti? Basta fare un giro sui diversi gruppi di protesta nati su Facebook per capire che non è proprio tutto rose e fiori: anche nella Regione Lazio che è arrivata ad avere circa 33 mila adesioni, di cui neanche la metà è stata presa in carico dai centri per l'impiego. Abbiamo raccolto alcune delle voci dei ragazzi che si sono iscritti al programma, in cerca di una speranza di impiego e di formazione, tra ostacoli e delusione.

Marco è stato tra i primi ad iscriversi. Dopo esser stato preso in carico dal Centro per l'impiego, attraverso la sottoscrizione del Patto di Servizio, invece di rimanere in attesa per mesi, si è cercato da solo un tirocinio (uno dei principi del programma è proprio ‘l'attivazione' del soggetto in cerca d'impiego), portando lui stesso per sottoscrivere l'accordo.“Quasi un anno fa sono arrivato per la prima volta al Centro per l'impiego – racconta Marco – Avevano poche informazioni sulle misure del programma a causa dei ritardi della Regione Lazio, su Internet le informazioni erano vaghe e confuse, è stata una vera odissea ma ero determinato a cominciare questo tirocinio”. Marco ha 25 anni, una laurea in area umanistica e vuole lavorare nell'editoria. È disposto anche a guadagnare meno di 3 euro l'ora per entrare in una piccola casa editrice indipendente e farsi le ossa nel settore.

Ma c'è un “ma” grande come una casa: “Sarei anche disponibile a lavorare ricevendo solo un rimborso per sei mesi, ma pretendo che quei pochi soldi che mi spettano e mi sono stati garantiti mi siano dati”. Invece Marco ha cominciato il suo lavoro il 1 Novembre, quasi quattro mesi fa, e ancora non ha ricevuto un euro. Colpa dell'Inps, gli dicono dal Centro dell'impiego dopo diverse telefonate andate a vuoto, che aveva previsto una ritenuta fiscale del 23% sui rimborsi quando sui rimborsi per i tirocini non è prevista per legge nessuna trattenuta fiscale: “Immaginate se ai già miseri 400 euro che prendo per lavorare 7 ore al giorno mi toglievano anche 120 euro! Intanto continuo a pagarmi da me pranzi, benzina e quant'altro anche solo per svolgere il tirocinio, pesando ancora sulle tasche dei miei genitori”.

Sabrina è entrata nel programma quasi casualmente: “Dopo essermi laureata mi ero iscritta come tanti altri alla Garanzia Giovani senza saperne molto, poi sono andata a fare un colloquio in una cooperativa sociale che, al posto di un normale tirocinio, mi ha proposto di farlo tramite Garanzia Giovani, immagino perché così risparmino soldi”. Così, dopo mesi di lungaggini burocratiche anche lei ha iniziato il tirocinio. Assieme a lei, tre ragazzi nella stessa cooperativa. Neanche lei ha ancora visto un euro, se non “i 100 che l'azienda ha deciso di versarci autonomamente”. Anche Marta ancora non ha ricevuto i soldi che gli spettano. Come se non bastasse, racconta che si è dovuta pagare di tasca propria l'assicurazione per poter lavorare nell'azienda che aveva scelto: “Mi è sembrata una prepotenza ma non c'era scritto da nessuna parte che non dovessi essere io a pagarla – dice Marta – Ho perso quasi un mese per trovare una compagnia che stipulasse un contratto di questo tipo, sborsando 180 euro”.

A chi ha chiesto la ‘presa in carico' con l'accompagnamento al lavoro, ovvero si è iscritto alla Garanzia Giovani e ha sottoscritto il cosiddetto “contratto di collocazione” aspettando che qualcuno gli formulasse una “congrua” offerta attraverso un contratto di lavoro subordinato (apprendistato, tempo determinato, tempo indeterminato) adatto alle sue competenze e aspirazioni, non è andata meglio: nella maggior parte dei casi non è ancora stata formulata una proposta. “Sono andato a settembre a firmare il patto di servizio e il contratto di collocazione, ma ancora nessuno mi ha richiamato – spiega ad esempio Tiziano – Nel frattempo non potevo rimanere con le mani in mano, quindi mi sono messo a cercare un'altra opportunità, magari qualcuno si sta occupando di farmi una proposta, magari no, ma se mi richiamano io di certo non torno a fare nessun colloquio”. Ma chi ha il compito di ‘accompagnare al lavoro' chi ne ha fatto richiesto? In questo caso una parte consistente dei fondi sono finiti nelle mani dell'agenzia per il lavoro Manpower Spa. All'inizio il programma prevedeva poi che ogni iscritto ricevesse fino a tre offerte diverse per valutare la ‘congruità' con il proprio profilo e le proprie aspettative. Ma ora l'offerta è diventata una sola: se non ti sta bene sei fuori dal programma.

E per chi ha scelto il percorso di formazione? Anche in questo lungaggini e ritardi, tanto che il bando per scegliere gli enti da accreditare per svolgere un percorso formativo è stato pubblicato solo tre giorni fa.

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