Monte Compatri, si pagavano le vacanze sulle Dolomiti con i soldi dello spaccio
Al fisco si dichiaravano quasi nullatenenti. Ma le vacanze di Natale le passavano a Cortina d'Ampezzo e nelle altre più belle e costose località sciistiche delle Dolomiti. Secondo quanto risultava dalla loro dichiarazione dei redditi, avevano un patrimonio di poche centinaia di euro. Ma in realtà cambiavano spesso automobile e aprivano attività commerciali. Tutto grazie ai soldi derivanti dal traffico di cocaina. Per questo i finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno squestrato beni del valore di oltre 1.8milioni di euro a una famiglia di Monte Compatri, Castelli Romani. Si tratta di tre appartamenti, sei automobili, tre motocilette, due società e decine di conti correnti.
Il sequestro arriva solo ora, ma la famiglia faceva parte di una banda criminale, sgominata due anni fa grazie all'”Operazione aspirapolvere” che operava nella zona sud di Roma. Secondo quanto riferito dalla Fiamme Gialle, grazie ad una fitta rete di pusher il gruppo era riuscito ad “inondare” il mercato della provincia notevoli quantitativi di cocaina, hashish e marijuana con profitti notevolissimi. Le Fiamme Gialle del Gruppo di Frascati hanno fatto luce sugli affari dell'organizzazione che aveva al suo vertice due pregiudicati, padre e figlio, apparentemente impegnati nel commercio al minuto di elettrodomestici nel comune di Monte Compatri, centro dei Monti Prenestini alle porte della Capitale.