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Manifestazione contro la Bolkestein, chiusi i mercati rionali: “Non siamo tutti Tredicine”

Commercianti in piazza contro la direttiva Bolkestein: “Non siamo tutti Tredicine”. Gli operatori chiedono di posticipare al 2020 la messa a bando delle concessioni del commercio su strada. Gli operatori dei mercati rionali hanno partecipato in massa, così molti mercati sono rimasti chiusi in tutta la città.
A cura di Valerio Renzi
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In piazza a Roma i commercianti ambulanti e quelli che lavorano grazie a concessioni su strada, tutti insieme contro la direttiva Bolkestein, che impone la liberalizzazione nel settore del commercio, che avrà come effetto la messa a bando delle concessioni sul suolo pubblico entro il mese di maggio. Hanno partecipato in massa gli operatori dei mercati rionali, con il risultato che molti di essi sono rimasti chiusi questa mattina. I manifestanti chiedono un confronto con il governo per proporre di posticipare i bandi che assegneranno le concessioni al 31 dicembre 2020.

In piazza anche tanti esponenti politici, da destra a sinistra. Ci sono Gianni Alemanno e Francesco Storace, ma anche il parlamentare e consigliere comunale di Roma Stefano Fassina. Diversi anche gli esponenti del Partito democratico, che si dice vinco alla categoria e che sta lavorando tramite l'Anci per posporre i bandi, con il parlamentare Davide Ermini. I manifestanti espongono cartelli con su scritto "non siamo tutti Tredicine", facendo riferimento alla famiglia che controlla moltissime licenze gestendo così un vero e proprio economico.

I mercati rionali che sono rimasti chiusi questa mattina sono: Testaccio, San Giovanni di Dio, via Niccolini a Monteverde, piazza Vimercati a Nuovo Salario, Alberone, Valmelaina, piazza Cipro. Chiusi i mercati anche a Ladispoli e Acilia.

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