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Processo Mafia Capitale: il Pd sarà parte civile. Il M5S no

Gli esponenti del Movimento hanno presentato istanze come “singoli” e non come partito. Per questo i giudici della decima sezione penale non li hanno ammessi come parti civili nel processo su Mafia Capitale.
A cura di Enrico Tata
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Hanno fatto richiesta di costituzione di parte civile come singoli persone e per questo gli esponenti del Movimento 5 Stelle non sono stati ammessi al processo su Mafia Capitale. "Per i singoli che hanno avanzato richiesta come membri del Parlamento va ricordato che la legittimazione processuale spetterebbe all'Ente", hanno motivato così la decisione i giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma rispondendo alla richiesta di costituzione di parte civile presentata dalla parlamentare Roberta Lombardi. Per quanto riguarda invece le istanze di esponenti del Movimento che sono anche consiglieri comunali e membri di commissioni comunali, "la richiesta di costituzione del Comune di Roma – ammesso al processo come parte lesa – deve ritenersi assorbente. E infatti suddetti consiglieri sono membri di articolazioni interne del Comune, privi di interesse autonomo e differenziato rispetto a quello del Comune", sono state le parole dei giudici.

Gli altri non ammessi come parte civile

Confindustria, Camera di Commercio di Roma e Legambiente non sono stati ammessi come parti civili nel processo su Mafia Capitale. Non ammessi anche la Fondazione Antonino Caponnetto, Federazione Antiracket italiana, Società Cooperativa Capodarco, Associazione Movimento difesa del cittadino, Assoconsum, Associazione movimento consumatori, Associazione Codici-Onlus Centro per i diritti del cittadino, il Codacons. I giudici hanno escluso gli enti "dediti per statuto ad attività anche finalizzate a migliorare genericamente il rapporto tra cittadino e pubblica amministrazione, essenzialmente di studio e di ricerca e dunque non specificamente danneggiati dai reati contestati". Altri enti, come il Codacons, sono stati esclusi "perché si limitano soltanto ad ipotizzare un danno di tipo generico e privo di concreta connotazione".

Le parti civili ammesse al processo

Queste le parti civili ammesse dai giudici al processo su Mafia Capitale: il Comune di Roma, il ministero dell'Interno e la Regione Lazio, il Comune di Sant'Oreste, le amministrazioni giudiziarie delle cooperative sotto sequestro, l'Ama spa, il Pd Unione Regionale Lazio, l'associazione antimafia Antonino Caponnetto, Sos Impresa, l'associazione Libera, Cittadinanzattiva Onlus, il Centro di iniziativa per la legalità democratica, l'Associazione nazionale vittima di usura, l'Ambulatorio Usura onlus, l'associazione antimafia Paolo Borsellino, la Lega cooperative sociali e nazionali.

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