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Mafia Capitale, chiuse nuove indagini: la procura chiede il processo per altre 24 persone

Fra gli indagati che potrebbero finire a processo ci sono Salvatore Buzzi, ras delle cooperative romane e già protagonista del procedimento sul primo filone di indagine, l’ex capogruppo Pd in Campidoglio, Francesco D’Ausilio e Giovanni Fiscon, l’ex direttore generale di Ama, l’azienda municipalizzata che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, anche lui già imputato al maxiprocesso.
A cura di Enrico Tata
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Chiuso il terzo filone di indagini su Mafia Capitale. Altre 24 persone potrebbero presto comparire davanti ai giudici per un nuovo capitolo del maxiprocesso sul "Mondo di mezzo" romano. A deciderlo sarà il gip di Roma, che dovrà esprimere il verdetto sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla procura di Roma. Fra gli indagati che potrebbero finire a processo ci sono Salvatore Buzzi, ras delle cooperative romane e già protagonista del procedimento sul primo filone di indagine, l'ex capogruppo Pd in Campidoglio, Francesco D'Ausilio e Giovanni Fiscon, l'ex direttore generale di Ama, l'azienda municipalizzata che gestisce la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, anche lui già imputato al maxiprocesso. I pm hanno presentato richiesta di rinvio a giudizio, tra gli altri, anche per gli imprenditori Fabrizio Amore e Flavio Ciambella.

Tra gli indagati anche Fiscon (ex dg Ama) e D'Ausilio (ex capogruppo Pd)

Gli indagati dovranno rispondere, a vario titolo, di turbativa d’asta, corruzione, il finanziamento illecito e la rivelazione del segreto d’ufficio. I reati contestati dalla Procura risalgono al periodo compreso tra il dicembre 2012 e metà del 2014. All'ex capogruppo Pd D'Ausilio è stato contestato il reato di corruzione. Secondo i procuratori avrebbe ricevuto “la promessa di corresponsione di una porzione della somma di 130 mila euro da parte di Buzzi per compiere atti contrari ai doveri del proprio ufficio, consistenti nell’approvazione della liquidazione dei debiti fuori bilancio del comune di Roma Capitale, approvati con delibera dell’assemblea capitolina il 30 ottobre 2014”.  L'ex dg di Ama, Fiscon, dovrà invece rispondere di corruzione per aver turbato almeno quattro gare d'appalto “mediante collusioni materialmente intervenute tra lui e Buzzi e tra Buzzi e l’allora Ad di Ama Franco Panzironi”, sostengono i pm.

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