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La strategia di Virginia Raggi per evitare la tagliola della legge Severino e la decadenza

La sindaca Raggi prepara la sua strategia difensiva: patteggiare in aula solo per l’accusa di falso e non per abuso di ufficio, evitando così la decadenza in base alla legge Severino? Ma Virginia Raggi smentisce le indiscrezioni.
A cura di Valerio Renzi
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La strada è stretta. La sindaca Virginia Raggi, accusata di abuso di ufficio e di falso, in relazione alla promozione di Renato Marra, fratello dell'ex braccio destro Raffaele, in carcere per corruzione, prepara la strategia da adottare di fronte agli inquirenti che l'hanno chiamata a comparire il prossimo 30 gennaio.

Se Beppe Grillo ieri ha ribadito di essere "sereno e vicino a Virginia", le acque in casa Movimento 5 stelle sono agitate. Raggi, secondo le indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera e da il Messaggero, sarebbe pronta a patteggiare per l'accusa di falso una condanna di non più di un anno: in caso di condanna infatti non decadrebbe, dato che il reato di falso non è tra quelli contemplati dalla legge Severino per la sospensione dalla carica già in primo grado.

Rimarrebbe poi lo scoglio del nuovo codice etico interno al Movimento 5 stelle che di fatto mette ogni decisione in mano al Garante del MoVimento 5 Stelle (Beppe Grillo) e al Collegio dei Probiviri, istituti a cui si potrebbe appellare l'area del M5s da mesi ostile alla prosecuzione dell'esperienza di Raggi in Campidoglio.

Una sindaca azzoppata a Roma, sottoposta a continue polemiche e sotto i riflettori di un procedimento penale che andrà speditamente, rischia di dare un argomento in più agli avversari del M5s nella prossima campagna elettorale. D'altronde anche lasciare il governo della capitale rappresenterebbe un danno d'immagine, e l'ammissione di un fallimento a una delle prime prove importanti del MoVimento alla guida di un'istituzione. E non basterà dire che a Torino con Chiara Appendino è tutta un'altra storia.

Raggi: "Nessuna trattativa con la Procura"

Una versione della strategia difensiva della sindaca smentita dalla diretta interessata, con un post su Facebook e sul blog di Grillo: "Dopo le false ricostruzioni di telefonate tra me e Beppe Grillo (ovviamente smentite), viene persino inventata una fantomatica "trattativa" in corso con la Procura di Roma.Mi spiace per chi inventa ma quanto ho da dire lo dirò, come è corretto che sia, ai magistrati; il resto sono "fantasie" anche molto pesanti che, a questo punto, saranno valutate dai magistrati".

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