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Invasione di cimici nel carcere di Rebibbia: trasferiti i detenuti

Invasione di cimici nel reparto G9 del carcere romano di Rebibbia. “L’invasione delle blatte continua e, addirittura, per paura di essere soggetti di trasmissione, il personale di Polizia Penitenziaria si sta rifiutando di effettuare i controlli e le perquisizioni in quel reparto”, ha denunciato il segretario del sindacato OSAPP Leo Beneduci.
A cura di Enrico Tata
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Invasione di cimici nel carcere romano di Rebibbia. L'amministrazione dell'istituto penitenziario è stata costretta a trasferire in altri reparti o in altri carceri della regione già 79 detenuti. I primi 22 trasferiti già lo scorso 5 agosto sono tuttora senza indumenti di ricambio. A denunciare la situazione all'interno del carcere romano è l'OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria).

"Come già denunciato nei mesi scorsi e in ultimo nella giornata di ieri, avevamo constatato le gravissime condizioni igienico strutturali del reparto G9, lo stesso da cui si sarebbe diffusa l'invasione delle blatte e avevamo chiesto la chiusura e la ristrutturazione di quel reparto", ha dichiarato il segretario generale di OSAPP Leo Beneduci. "L'invasione delle blatte continua – spiega il sindacalista – e, addirittura, per paura di essere soggetti di trasmissione, il personale di Polizia Penitenziaria si sta rifiutando di effettuare i controlli e le perquisizioni in quel reparto, con un aumento esponenziale di assenze per malattia".

Una situazione di emergenza, quella di Rebibbia, che, secondo Beneduci,  "si vive quotidianamente ormai negli Istituti Penitenziari Italiani, senza che, i vertici dell'amministrazione penitenziaria centrale, assumano provvedimenti per sanare questa e altre situazioni, quali le continue aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria, alle risse tra detenuti, ultima delle quali nella giornata di ieri proprio al reparto G9 di Rebibbia Roma, alle evasioni, sottovalutate dal Ministro Orlando con le sue dichiarazioni di qualche giorno fa e all'aumento dei contatti e delle affiliazioni criminali e in particolare del predominio di alcuni detenuti nei confronti di altri"

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