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Incendi Castel Fusano, dietro ai roghi un racket della prostituzione

Dietro agli incendi della pineta di Castel Fusano potrebbe esserci un racket della prostituzione: questa è l’ipotesi al vaglio degli inquirenti secondo cui i roghi potrebbero essere partiti per una sorta di vendetta nei confronti di alcune prostitute e trans.
A cura di Stefano Rizzuti
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Gli incendi che hanno devastato la pineta di Castel Fusano potrebbero essere legati a un racket di prostituzione, almeno secondo l'ipotesi avanzati dagli investigatori che cercano di fare luce sull'azione dolosa dei quattro piromani che sono stati arrestati negli scorsi giorni. Tra questi, c'è anche Claudio Marson, ex regista Rai e tra i colpevoli di aver incendiato alcuni giacigli nella pineta della Capitale. A quanto pare, queste azioni avrebbero avuto l'obiettivo di vendicarsi delle prostitute e dei trans che operano nella zona. Alcuni degli uomini arrestati, tra cui lo stesso Marson, secondo le indagini, chiedevano soldi per l'affitto di materassi in zona appartate della pineta. E gli incendi sarebbero partiti proprio come segno di avvertimento per quelle prostitute che non pagavano, per ricordar loro di non farlo più.

Seguendo questa pista, gli inquirenti ritengono coinvolti in azioni di questo genere almeno tre dei quattro arrestati, tra cui l'iracheno di 37 anni fermato il 26 luglio. Marson, invece, è stato arrestato il 3 agosto e all'interno della sua auto aveva gli stessi volantini che sono stati utilizzati per far divampare le fiamme. Era stato pizzicato dai forestali mentre stava realizzando un innesco.

Secondo quanto emerso dalle prime indagini, Marson aveva il compito di gestire le alcove, mentre l'uomo iracheno riscuoteva i pagamenti delle prostitute. Infine, Renato Mancini aveva probabilmente il compito di fare pressione per costringere le donne a rivolgersi a loro.

Il pm Nadia Plastina ha scoperto che tra Marson e l'iracheno ci sono stati dei contatti. Tutti e tre gli uomini, compreso Mancini, sono stati fermati mentre tentavano di innescare gli incendi. Resta finora fuori da questo possibile racket il primo arrestato per gli incendi, Fabrizio Grimaldi, 22enne in carcere dal 17 luglio.

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