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Il parco più bello d’Italia è il Giardino di Ninfa: i giorni di apertura al pubblico nel 2018

Il Giardino di Ninfa di Cisterna di Latina è considerato il giardino più bello d’Italia. Ma visitarlo non è facile: ecco quando si può entrare e come prenotarsi per il 2018, quando sarà fruibile al pubblico tra i 31 marzo e il 4 novembre.
A cura di Enrico Tata
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Magnolie, betulle, aceri giapponesi, ciliegi, meli ornamentali, le rose rampicanti adornano i sentieri, i ruderi e i ruscelli. In tutto più di 1300 piante diverse che fanno del giardino di Ninfa, nel territorio di Cisterna di Latina, più volte vincitore del premio di giardino più bello d’Italia. Per il 2018 sarà visitabile dal week end di Pasqua (31 marzo e 1 aprile) e nelle seguenti date: aprile: 1, 2, 7, 8, 15, 22 e 27; maggio:1, 5, 6, 13, 20 e 27; giugno: 2, 3 e 17l; luglio, 4, 5 e 15; agosto: 15; settembre: 1 e 2; ottobre: 6 e 7. Ultima apertura il 4 novembre. La prenotazione è obbligatoria, per i gruppi e scolaresche è possibile concordare date diverse da quelle sopra riportate.

Il giardino di Ninfa, il parco più bello d'Italia

Ninfa, che deve il nome un tempietto di epoca romana, dedicato alle Ninfe Naiadi, divinità delle acque sorgive, fu distrutta e saccheggiata nel 1300 che lasciarono una città fantasma infestata dalla malaria. Durante l’Ottocento, si legge sul sito ufficiale del Parco, il fascino delle sue rovine attirò molti viaggiatori che percorrevano l’Italia riscoprendo l’antico: la ‘Pompei del Medioevo’, come la definì Gregorovius, era un luogo spettrale, magico e incancellabile dalla memoria di chi la vide. Alla fine dell'Ottocento i proprietari originari, i Caetani ritornarono a Ninfa e vi crearono un giardino in stile anglosassone, dall’aspetto romantico. Bonificarono le paludi, estirparono gran parte delle infestanti che ricoprivano i ruderi e piantarono alberi e fiori. Durante la guerra il giardino usato dai tedeschi come base per le munizioni. L’ultima erede e giardiniera fu Lelia, figlia di Roffredo Caetani che curò il giardino di Ninfa fino alla fine. Morì nel 1977, ma prima della sua morte decise di istituire la Fondazione Roffredo Caetani al fine di tutelare la memoria del Casato Caetani, di preservare il giardino di Ninfa e il castello di Sermoneta, e di valorizzare il territorio pontino e lepino.

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