205 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

“I magistrati gli piscio in testa”, Carminati intercettato in carcere con boss della mafia

Intercettato nel carcere di Parma dove è detenuto al 41 bis Massimo Carminati non sembra aver perso la propria spavalderia, e al boss di Cosa Nostra spiega di essere sicuro di uscire indenne dal processo su Mafia Capitale.
A cura di Valerio Renzi
205 CONDIVISIONI
Immagine

"I magistrati non hanno capito che gli piscio in testa se voglio". Così Massimo Carminati mentre parla in carcere con Giulio Caporrimo, boss di Cosa Nostra, considerato vicinissimo a Mattia Messina Denaro. Non sa di essere intercettato il "cecato", una lunga carriera tra eversione nera e criminalità comune, dai Nar e la Banda della Magliana, a Mafia Capitale.

Detenuto al 41 bis nel carcere di Parma si lascia andare con Caporrimo, con cui condivide l'ora d'aria giornaliera. Forse sono stati gli stessi inquirenti a farli incontrare, sperando che Carminati si sbottonasse. Quel che è certo è che il re del "mondo di mezzo" non ha perso la sua spavalderia, convinto di uscire indenne dal processo in cui è coinvolto.

"Quando avevo 16 anni – spiega al suo interlocutore in uno stralcio delle conversazioni pubblicate da l'Espresso – andavo in giro armato di pistola, quando poi i miei amici sono morti tutti ammazzati, io mi sono specializzato in quello che loro dicono e mi accusano, ma non hanno capito che gli piscio in testa se voglio".

205 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views