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Festival del Cinema: sullo schermo le vite degli emarginati

Ieri sul red carpet Richard Gere che in Time Out of Mind di Oren Moveman interpreta un clochard. Oggi va invece in scena Stazione Termini, documentario di Bartolomeo Pampaloni sulle vite invisibile ai margini della stazione romana.
A cura di Valerio Renzi
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Ieri al Festival Internazionale del Cinema di Roma è stato il giorno di Richard Gere. Tra le poche star presenti alla rassegna, il divo di hollywood è sbarcato nella Capitale per presentare Time Out of Mind di Oren Moveman. Nel film Gere interpreta un uomo la cui vita è andata a rotoli ritrovandosi a fare il clochard. E le strade di Manatthan sono proprio il grande palcoscenico in cui Moveman segue il sex symbol di Pretty Woman, che questa volta però non sfodera sorrisi e battute da conquista, ma tace quasi sempre: a parlare più che le parole sono i gesti di una quotidianità difficile, il silenzio il muro dell'isolamento dal mondo che gli scorre attorno. Un ruolo tragico e inedito per Richard Gere, mossosi in incognito per le strade di New York, seguito con discrezione dal regista senza essere riconosciuto dai cittadini che magari si scansavano al suo passaggio. Un film quasi senza trama, che gira in tondo attorno alla tragica esistenza del protagonista, Richard Gere recita ma si deve calare davvero nei panni del barbone, indossare i suoi abiti, sedere negli stessi angoli, dormire negli stessi orribili rifugi.

Domani invece all'Auditorium andrà in scena Stazione Termini, film documentario di Bartolomeo Pampaloni, lucchese classe 1982, che racconta la vita di quattro senza tetto. Al centro la Stazione, luogo di passaggio per la maggior parte di noi, per altri rifugio, casa, ancora di sopravvivenza. Le esistenze di Antonio, Gianluca, Stefano, Angelo, invisibili presenze che entrano nel nostro campo visivo solo per pochi secondi quando andiamo a prendere un treno o la metro, sono invece osservate attentamente dal regista: solitudine, problemi mentali e biografie disastrate. Un film girato in presa diretta, di notte, tra anfratti bui e insegne al neon provando a catturare vite invisibili, figure ai margini.

Leggi tutto il programma del Festival del Cinema di Roma fino al 25 ottobre

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