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Cristina, morta a 16 anni dopo un’operazione al cervello: chiesto il carcere per i medici

Era il 2 gennaio 2011 quando la ragazza ha perso la vita solo dieci giorni dopo l’intervento chirurgico, forse, è l’ipotesi della procura, perché i medici hanno sottovalutato alcuni dolori avvertiti da Cristina. Per i sei dottori dell’ospedale San Filippo Neri di Roma sono stati chiesti quattro anni di reclusione con l’accusa di omicidio colposo.
A cura di Enrico Tata
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Cristina è morta a soli 16 anni in seguito a un'operazione per un tumore benigno al cervello. Era il 2 gennaio 2011 quando la ragazza ha perso la vita solo dieci giorni dopo l'intervento chirurgico, forse, è l'ipotesi della procura, perché i medici hanno sottovalutato alcuni dolori avvertiti da Cristina. Per i sei dottori dell'ospedale San Filippo Neri di Roma sono stati chiesti quattro anni di reclusione con l'accusa di omicidio colposo. Secondo i pm la morte della giovane poteva essere evitata.

Cristina è stata operata il 22 dicembre 2011 e poi dimessa perché secondo i medici tutto si era svolto senza complicazioni. Il giorno dopo la ragazza avverte un problema a un occhio, considerato un effetto passeggero dall'equipe sanitaria. Il 26 dicembre Cristina comincia ad avere violente convulsioni e i medici decidono di operarla tre giorni dopo. Il 29 dicembre entra in coma e muore dopo quattro giorni. Il pm Louella Santini ha scritto nel capo d'imputazione che i medici "per colpa, consistita in negligenza, imprudenza e imperizia professionale, cagionavano la morte della giovane, omettendo qualsiasi condotta idonea a impedirla". Cristina era una giovane promessa del canottaggio italiano e l'anno prima della disgrazia aveva vinto un argento ai campionati nazionali.

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