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Cosa sono gli orti urbani di Roma, una risorsa per tutti

Sta per arrivare in aula Giulio Cesare la delibera che faciliterà la creazione di orti urbani da parte di associazioni e gruppi di cittadini. Ma gli orti sono già una realtà consolidata nella nostra città coinvolgendo centinaia di cittadini e contribuendo a trasformare, in meglio, il paesaggio e rinforzando la coesione sociale.
A cura di Valerio Renzi
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Venerdì il via libera in giunta alla delibera che faciliterà la creazione degli orti urbani, con l'assegnazione ad associazioni e gruppi informali di cittadini di spazi verdi non utilizzati, o peggio, lasciati all'incuria. Per l'assessore Estella Marino potrebbero essere 150 gli orti in più, per realizzarlo poche e semplici regole, tra cui il divieto di vendita dei prodotti coltivati e il no agli ogm.

Ma gli orti urbani, se non con la diffusione che hanno in città come Berlino, sono ormai una realtà consolidata nella nostra città, coinvolgendo centinaia di cittadini. Secondo la mappa realizzata da quelli di Zappata Romana gli orti condivisi a Roma sarebbero ben 58 sparsi in tutti i quadranti della città.

Quanti orti per la città. Si va dagli Orti Urbani alla Garbatella, nati al ridosso della Cristoforo Colombo sotto l'edificio che ospita la Regione Lazio. A gestirli partecipano Legambiente Garbatella, Casetta Rossa, il Servizio civile internazionale ed altre realtà del territorio che hanno dato vita a questo orto comunitario dove, oltre a coltivare assieme,e si fanno feste ed iniziative didattiche. In via Ardeatina invece, grazie al sostegno della Provincia di Roma, negli spazi del liceo agrario Garibaldi è sorto un orto gestito dagli lavoratori ex-Eutelia-Agile-Olivetti, un'esperienza nata per affrontare la cassaintegrazione e il licenziamento e consolidatasi nel tempo. A piazza Nuccitelli invece, nel cuore del Pigneto, un orto è nato negli spazi di poche aiuole grazie al lavoro del gruppo Fermenti di Terra; sempre al Pigneto, ma dall'altra parte della Prenestina, nel Parco delle Energie un altro orto sorto spontaneamento dall'attivazione dei cittadini. L'associazione Orti Urbani Tre Fontane ha realizzato un appezzamento diviso in lotti da 50 mq, sessanta in tutto; un lavoro portato a termine grazie all'impegno di 170 soci che hanno bonificato l'area di 5000 mq da quintali di rifiuti. Ma non finisce qui: anche il Parco dell'Aniene ha il suo orto collettivo, gestito dall'associazione Insieme per l'Aniene, così come il Pargo di Aguzzano a Rebibbia e il Parco della Caffarella all'Appia. Citarli dall'inizio alla fine sarebbe troppo lungo ma gli orti urbani senza dubbio sono una risorsa per tutti: per chi ci lavora tenendosi a contatto con la natura anche in città e stando assieme agli altri, per tutti i cittadini che vedranno il verde curato e in ordine, per i più piccoli che negli orti hanno maniera di imparare il ciclo della natura e come nasce quello si mette in tavola, per i più anziani che si possono tenere in allenamento nel fisico e non solo.

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