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Tangenti per abusi edilizi, 22 arresti a Roma per corruzione

I funzionari pubblici colpiti dall’ordinanza del Tribunale di Roma prestano servizio negli uffici tecnici di alcuni Municipi di Roma Capitale e presso una Asl capitolina.
A cura di Enrico Tata
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Un'altra inchiesta che coinvolge la Capitale. Questa tratta di dieci funzionari pubblici, tredici imprenditori e cinque liberi professionisti di Roma e del Lazio. Ventotto persone sono accusate di corruzione e concussione nell'ambito dell'operazione "Vitruvium" e per questo la procura di Roma ha emesso per loro un'ordinanza di custodia cautelare. Ventidue sono già stati arrestati oggi dai finanzieri della Guardia di finanza di Roma. I funzionari pubblici colpiti dall'ordinanza del Tribunale di Roma prestano servizio negli uffici tecnici di alcuni Municipi di Roma Capitale e presso una Asl capitolina. La Guardia di Finanza sta anche effettuando 40 perquisizioni in abitazioni e uffici pubblici di Roma.

Corruzione a Roma, tangenti per abusi edilizi

Nell'indagine della procura sono finiti anche funzionari pubblici che prestano servizio presso l'ufficio tecnico del XIII Municipio di Roma Capitale e allo Spresal (Servizio di Prevenzione e Sicurezza negli ambienti di lavoro) dell'Asl Roma E. In particolare, per quanto riguarda i funzionari Azienda sanitaria, dalle indagini sarebbe emerso che in cambio di tangenti questi avrebbero evitato di contestare le irregolarità riscontrate nei cantieri relative alle norme sulla sicurezza negli ambienti di lavoro.

Nel mirino degli investigatori, ci sarebbero anche alcuni funzionari dell'Ispettorato edilizio del XIV Municipio di Roma Capitale che, preposti al controllo delle pratiche edilizie, in cambio di tangenti, avrebbero omesso di rilevare gli abusi riscontrati nel corso delle ispezioni ai cantieri edili. Oltre alla mancata contestazione degli abusi edilizi, i funzionari in servizio al XIV Municipio di Roma Capitale secondo le indagini avrebbero compiuto gravi irregolarità nella gestione delle pratiche relative al rilascio delle autorizzazioni per gli imbocchi alla rete fognaria, fondamentali per la vendita delle nuove unità immobiliari.

Le indagini hanno evidenziato, sottolinea la Guardia di finanza, "un vasto sistema di malaffare, basato su sistematici accordi illeciti tra imprenditori e funzionari pubblici, i quali, in cambio di denaro o altre utilità, hanno omesso atti dell'ufficio e compiuto atti contrari ai propri doveri, ovvero erano loro stessi a suggerire quali modifiche apportare ai lavori per far ottenere al costruttore il massimo vantaggio economico". In molte conversazioni, rilevano le Fiamme gialle, i soggetti intercettati fanno esplicito riferimento al pagamento di somme di denaro a favore dei funzionari preposti ai controlli dei cantieri; in altre altre invece, si parlerebbe di una sorta di "tangente preventiva" che sarebbe stata pagata ad ogni apertura di cantiere, per ottenere vantaggi e benefici.

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