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Corruzione, a giudizio l’ex comandante dei vigili Giuliani: avrebbe pilotato un appalto

Angelo Giuliani, ex comandante dei vigili urbani di Roma, finirà a processo per corruzione: è accusato di aver intascato 30mila euro per pilotare l’appalto per la pulitura delle strade a seguito d’incidenti.
A cura di Valerio Renzi
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L'ex comandante dei vigili urbani di Roma, Angelo Giuliani, è stato rinviato a giudizio nell'ambito di un'inchiesta per corruzione: secondo l'accusa avrebbe favorito l'azienda "Sicurezza & Ambiente" nell'aggiudicarsi un appalto per la pulizia stradale dopo gli incidenti, favore per il quale avrebbe intascato una mazzetta di 30.000 euro sotto forma di sponsorizzazione del circolo dei vigili. Assolti invece perché il fatto non sussiste l'ex ufficiale dei vigili Maurizio Sozzi e Alfredo Meocci, ex consigliere dell'autorità di vigilanza sui contratti pubblici.

Il processo, che vedrà alla sbarra anche i vertici della società implicata Angelo Caciotti, Giovanni Scognamiglio e Santorio Iano, si celebrerà il prossimo 29 settembre. L'indagine era iniziata nel 2011 ed era culminata nel 2014 con l'arresto dello stesso Giuliani che era finito ai domiciliari. Con il loro ex capo a giudizio anche l'ex vice comandante Donatella Scafati e le due segretarie di Giuliani Gloria Conte e Alessandra Scione.

Aggiornamento all'11 maggio 2019: La seconda sezione del Tribunale di Roma ha dichiarato estinte le accuse per aver intascato una tangente all'ex capo della Polizia Locale Angelo Giuliani, in quanto è sopraggiunta la prescrizione secondo i termini di legge. I fatti contestati infatti risalgono al 2011, prima che entrasse in vigore la Legge Severino che ha allungato i termini di prescrizione per il reato di corruzione.

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