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Comunali Roma, Salvini inaugura sede della Lega a Roma: “Correremo con il nostro simbolo”

Matteo Salvini e Irene Pivetti inaugurano la sede della Lega a Roma: “Correremo con il nostro simbolo, qui per restare”. Rottura che sembra insanabile intanto tra Meloni e Silvio Berlusconi, che continua a puntare su Bertolaso. La leader di Fratelli d’Italia punta al ballottaggio con Virginia Raggi: “Ma tra noi c’è una differenza, io non prendo ordini”. Gasparri: “Meloni? Io da lei non comprerei una macchina usata”.
A cura di Valerio Renzi
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Ieri la manifestazione al Pincio con la candidata sindaco alle prossime elezioni comunali di Roma Giorgia Meloni, oggi l'inaugurazione della sede romana della Lega, nei pressi di piazzale Flaminio, con la capolista Irene Pivetti, Matteo Salvini è impegnato da tre giorni nella capitale per concretizzare la sfida di far arrivare per la prima volta il Carroccio in Campidoglio. E se i tempi della "Roma ladrona" e della "secessione" sembrano ormai lontani, la Lega all'ombra del Marco Aurelio continua ad avere il sapore della sfida da vincere.

E prima di tutto Salvini chiarisce: a Roma la Lega correrà con il suo simbolo, senza mimetizzarsi in nessun listone unico: "Perché vergognarsi del simbolo del partito, io ne sono orgoglioso. Io ci metto la faccia e chi mi sceglie sa cosa sceglie. Il simbolo ci sarà. Non dobbiamo far finta di non esserci perché ci siamo". E che la Lega è a Roma per restarci lo ha chiarito anche Irene Pivetti, che grazie a Matteo si è riconciliata con la Lega ed è tornata in politica: "Da oggi l'impegno sulla piazza romana è un punto fermo rispetto a cui non si recede. Questa sede ha aperto e non chiude più, speriamo diventi per i romani un punto d'incontro e di ascolto".

Salvini: "Non c'è in ballo la leadership del centrodestra"

Ormai sembra poi impossibile una ricucitura con il Cavaliere: quando sembrava ad un passo dal ritiro Guido Bertolaso ha annunciato invece che resta ancora in campo, con l'appoggio di Silvio Berlusconi. Una posizione ribadita nuovamente questa mattina, nonostante i mal di pancia ormai noti dentro Forza Italia. E Salvini dal canto suo boccia senza appello la strategia del Cavaliere: "Qui non c'è in ballo la leadership del centrodestra ma l'asilo nido che ho visto l'altro giorno pronto ma chiuso da due anni. A me di Bertolaso, vice-Bertolaso, interessa zero, c'è una candidatura a sindaco, un capolista, una squadra, liste come quelle civiche, composte al 90% di gente che non ha fatto politica". E alla fine la stoccata finale: "Siamo stufi delle beghe politiche. Noi, rispetto agli altri, il candidato ce l'abbiamo ben chiaro: è Giorgia Meloni".

Meloni: "Da Berlusconi mi sarei aspettata un guizzo"

Ieri Giorgia Meloni, abbracciata dal suo popolo, quella destra romana dove è cresciuta quando era una giovanissima dirigente che si faceva largo in politica, ha aperto la campagna elettorale al Pincio. Più o meno nello stesso momento Bertolaso annunciava la volontà di andare avanti. E la Meloni non risparmia le critiche a Berlusconi, lasciando intendere che il vecchio leader non sia più quello di una volta: "Da Silvio Berlusconi mi sarei aspettata un guizzo, mi sarei aspettata che fosse venuto al Pincio". Ha poi negato un incontro in giornata e chiarito di essere stufa di aspettare: "Dopo apparentamenti non ne faccio". Insomma, la strada è segnata avanti tutta.

Meloni: "Differenza tra me e la Raggi: io non prendo ordini"

Punta al ballottaggio Giorgia Meloni dove, se ci arrivasse, troverebbe quasi sicuramente la candida del Movimento 5 Stelle Virginia Raggi: "Non non mi spaventa niente. Penso di poter vincere. Il ballottaggio tra due donne sarebbe una cosa nuova. Il ballottaggio con Giachetti invece sarebbe più tradizionale". E poi ha aggiunto: "C'è una differenza tra me e Virginia Raggi, io non prendo ordini da nessuno: non vado con la mia valigetta a Milano, io mi sono formata in un partito. Ho tanti alleati – Salvini oggi – più ne ho e più sono contenta, ma decido con la mia testa".

Gasparri (Fi): "Da Meloni non comprerei una macchina usata"

E a segnalare che il clima nel centrodestra è tutt'altro che rasserenato, ci ha pensato l'ex compagni di partito Maurizio Gasparri ai microfoni di Radio Cusano Campus: "Giorgia Meloni? Ha cambiato idea troppe volte, è una persona da cui non comprerei una macchina usata, che comunque a Roma potrebbe essere una buona candidata". E sul tira e molla sul nome dell'ex capo della Protezione Civile ribadisce come l'ultima parola spetti solo e soltanto al leader di Forza Italia:  "Abbiamo dato un mandato a Berlusconi di fare tutte le scelte che riterrà opportune partendo dal presupposto che i candidati sono quattro, Bertolaso, Marchini, Meloni e Storace. Oggi ci sarà una riunione tra i parlamentari romani di Forza Italia, ci sarà anche Bertolaso, per ora non c'è stato nessun incontro e non c'è stata nessuna sintesi. Bertolaso deve avere un atteggiamento più costruttivo. E' il candidato che per curriculum ed esperienza di vita sarebbe il più adatto, ma non basta questo, bisogna anche avere il consenso e quindi bisogna mettersi in una condizione di maggiore sintonia con la cittadinanza".

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